Edificio in via Flaminia 37

In via Flaminia, inserito in una muraglia di palazzi ce n’è uno, al civico 37, che richiama la nostra attenzione.

Al primo piano iniziano le anomalie.  La fascia del rivestimento è in pietra e non di mattoni come il resto, la finestra di sinistra (che ai piani superiori rettangolare) è tonda, quasi a segnare una seconda scala anche su questo lato.  Al centro i primi due piani presentano due lunghi balconi che hanno consentito al proprietario del primo piano di chiudere il balcone con delle vetrate, guadagnando superficie coperta. a piano terra, infine, tra due portoni laterali si apre un grade ingresso.

Per soddisfare la nostra curiosità andiamo (con Google Maps) a vedere, dall’alto, cosa c’è dietro al palazzo, al centro dell’isolato tra via Flaminia, via Beccaria, via Gianbattista Vico e via degli Scialoja e, invece del solito cortile, vediamo  una copertura grigia, piatta, con una grade apertura centrale del tipo di quelle che si aprivano, nell’intervallo dello spettacolo,  nei cinematografi di una volta, per far uscire la nuvola di fumo prodotto degli spettatori.  E’ bastata una semplice verifica per avere la conferma che l’edificio davanti a noi ospitava al pian terreno ed abitazioni nei piani superiori.

Era il Cinema Acquario, nell’edificio appositamente realizzato dall’architetto Amerigo Bandiera nel 193..

Il cinema Acquario chiude la sua attività durante la guerra e, solo nel 1961, la sala riapre con il nome di Cinema Arlecchino,

Negli anni Novanta questa sala subisce la sorte di molte altre sale romane e chiude.  I locali del vecchio cinema sono completamente ristrutturati per ospitare al piano terra la sede di una banca.

Dopo una ventina d’anni anche la banca chiude, i locali sono acquistati dal vicino Hotel River che, nel 2017, li trasforma in servizi per l’albergo (hall, sale, ristorante, ecc.).

La storia di questi locali segue le fasi del popolo italiano che prima e dopo la guerra lavora duramente e ha bisogno di cinematografi per evadere dalla realtà quotidiana. Poi si arricchisce e ha bisogno di banche per depositare i propri risparmi e stipulare un mutuo per comprare casa. Infine arriva internet, le banche non servono più e si ritorna a una vecchia attività dei romani: il turismo. Vecchia perché sono secoli che i romani hanno vissuto sui viaggiatori e pellegrini che vengono a visitarla, magari richiamati dalle beatitudini spirituali di un “anno santo”.

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Via Flaminia 1a parte: da piazzale Flaminio a piazza della Marina

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