In via Giuseppe Marchi 1B, una piccola strada nei pressi di via Nomentana, tra viale XXI Aprile e via Antonio Nibby, sorge un villino colorato e reso particolare dalle superfici curve. E’ la Casa Papanice, oggi sede dell’Ambasciata della Giordania.
Casa Papanice è un villino costruito nel biennio 1969-1970. La casa fu commissionata dall’imprenditore pugliese Pasquale Papanice e realizzata su progetto di Paolo Portoghesi con Valerio Gigliotti e costituisce un momento significativo nel lavoro di revisione del linguaggio del Movimento Moderno sviluppato dall’architetto romano negli anni Sessanta.
La casa è su tre livelli con un alloggio per piano e un piccolo attico, costruito nella parte residua di un parco privato. Le pareti sono tutte bombate e rivestite da listelli di maiolica colorati. I parapetti dei balconi e il coronamento sono realizzati con «canne d’organo» di metallo.
In questo progetto l’uso della parete inflessa come elemento primario di definizione dello spazio, unito al rivestimento in maiolica e ai parapetti dei balconi, vuole di inserire anche il “kitsch” all’interno di un linguaggio architettonico sempre più ricco di ambiguità. “La gamma dei riferimenti tende così a moltiplicarsi. Nel disegno a bande verticali delle maioliche, l’allusione ai colori della natura (l’azzurro del cielo, il verde delle piante, il marrone dei tronchi, l’oro del sole), si sovrappone al ritmo «musicale» della loro tessitura, mentre all’interno, dove le fasce colorate corrono orizzontalmente, i soffitti del soggiorno sono continuamente increspati da una serie di cilindri concentrici degradanti, originati da tre serie diverse di «poli». Questi soffitti denunciano in maniera quasi didascalica uno dei metodi di organizzazione dello spazio utilizzati da Portoghesi. Si tratta della costruzione di un reticolo geometrico di riferimento attraverso l’interferenza tra campi determinati da «centri» a loro volta individuati attraverso una lettura degli elementi polarizzanti dell’edificio o del luogo. Nella casa Papanice questi poli sono costituiti dalle porte, dalla luce delle finestre e dalle più importanti attività del soggiorno: il pranzo, la conversazione e il riunirsi intorno al camino.”
Testo tratto da Guida all’architettura moderna. Roma. 1909-2000, di Tullio Ostilio Rossi.
Questo villino compare nel film di Ettore Scola “Dramma della gelosia…” interpretato da Monica Vitti, Giancarlo Giannini e Marcello Mastroianni. Nel film, indecisa tra i due, la Vitti finisce con lo sposare un terzo uomo, con il quale vive per un breve periodo appunto nella casa Papanice.
Pagine al livello inferiore:
Film “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)”
Situazione di Casa Papanice
Pagina al livello superiore:
Pagine allo stesso livello:
Altre pagine correlate:
- Pagine che parlano di questo soggetto
- Pagine Roma2pass relative allo stessa tipologia di soggetto
- Pagine Roma2pass relative allo stesso periodo
- Pagine Roma2pass relative alla stessa materia
Nei dintorni: (clicca su MAPPA per vedere i Punti di Interesse)
- MAPPA della Zona Nomentano 1 (lungo via Nomentana)
- Pagine Roma2pass nella stessa zona
- Palazzo Federici
- Accademia della Guardia di Finanza
- Monumento al Finanziere
- Villa Massimo
- ...
In rete:
Bibliografia essenziale:
- L'Industria delle costruzioni», n. 12, luglio-agosto 1969;
- C. Norberg-Schulz, Architetture di Paolo Portoghesi e Vittorio Gigliotti, Officina, Roma 1982, pp. 57-65 e 150-55;
- «A + U», maggio 1977; P. Portoghesi, Le inibizioni dell'architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 1979, pp. 176-86;
- C. jenks, Late Modern Architecture, Rìzzoli Int., New York 1980, pp. 15-18; Paolo Portoghesi, pp. 54-57.