Villino in via dei Monti Parioli 15

In via dei Monti Parioli 15 sorge una palazzina in cui tutti i balconi hanno un panorama verso il Tevere e San Pietro.

La palazzina, che i testi di architettura chiamano villino, è stato costruito tra il 1947 e il 1948 da Luigi Piccinato, Sergio Radiconcini e Bruno Zevi.

In questo edificio, Zevi, sia pur con la collaborazione di Luigi Piccinato certamente più maturo professionalmente, cerca una prima, forse ancora embrionale, applicazione delle idee già sviluppate nei suoi scritti e in particolare lo svincolo del progetto dai condizionamenti legati al villino, un tipo edilizio ormai ampiamente consolidato nello sviluppo della città.

Questo villino è pensato infatti come una serie di ville sovrapposte in cui ciascuno dei tre alloggi è calibrato sulle esigenze del nucleo familiare destinato ad abitarlo.

Il rifiuto del piano tipo e delle soluzioni distributive ripetute trova qui una formulazione precisa. Soprattutto nel fronte aperto verso la valle del Tevere, caratterizzato dai grandi balconi panoramici, traspare la volontà di rompere il meccanismo della serialità attraverso un’articolazione del volume.  All’interno, l’idea di legare il più possibile i vari ambienti in uno spazio continuo rompendo la «scatola muraria» è resa possibile dall’uso di pannelli scorrevoli e divisori trasparenti. Una soluzione questa che Piccinato aveva già adottato nella palazzina di via Archimede 148.

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Bibliografia essenziale:

  • “Guida all'architettura moderna. Roma. 1909-2000”, di Tullio Ostilio Rossi; «Metron», n. 35-36, 1949;
  • "Architettura italiana oggi", pp. 88-89
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