Benguela

Al civico 44D di viale dei Parioli c’è un negozio di abbigliamento con uno strano nome: Benguela.

Graziella Citoni e Michele Lucarelli o Luccherini VERIFICARE  nel 1974 aprono il loro negozio di abbigliamento femminile a viale dei Parioli dove prima c’era la tintoria Bernard. Dall’altra parte del viale c’era solo un negozio di attrezzature e abbigliamento per equitazione e questo è il primo negozio di questo tipo sulla strada. Successivamente il negozio apre un reparto di golf per uomo. Lei, figlia di una Fornari e parente dei Piattelli, fa parte di una famiglia che da generazioni si occupa di abbigliamento. Suo padre aveva il negozio a via Tomacelli ed era fornitore della Real Casa di pizzi e merletti. Quando il palazzo di via Tomacelli dove si trovava il negozio è demolito per creare gli edifici di piazza Augusto Imperatore il negozio è spostato a largo del Tritone all’angolo con via Crispi.

Prima dell’apertura però, bisogna trovare un bel nome al negozio. Graziella vuole un nome che inizi con la B perchè, secondo lei, porta fortuna e Michele sfoglia dei libri per trovarne uno che andasse bene. La scelta cade su Benguela, nome di una città e di una regione dell’Angola e del golfo su cui si entrambi si affacciano. E in effetti, dopo quarantacinque anni, si può dire che è stata una buona scelta.

Il negozio ha da sempre servito gli abitanti dei dintorni ma non solo. Tra di essi si ricorda la signora Bulgari, che abitava a via Paisiello, Giovanna Ralli (a via Fauro), i fratelli Vanzina (a Monte Parioli), Antonio Tajani, Giulietta Masina, che approfittava per fare acquisti quando Federico Fellini andava a trovare Ettore Scola, Lino Banfi, Massimo Boldi. Tra altri aneddoti Graziella ci racconta di quella signora che provando un golf chiede alla commessa “È di moher?” e si sente rispondere “No no. E’ di una nuova marca. Ma il tessuto è ottimo.”

Maurizio Luccarelli era un bell’uomo, nato nel palazzo di piazza Santiago del Cile costruito dallo zio prima della guerra dove stava la Latteria Piselli e abitava il giudice Adinolfi, scomparso misteriosamente nel 1994. E’ lui che fa mettere degli specchi nelle vetrine in modo che le passanti possano specchiarsi e controllare il proprio aspetto e le clienti fare la “prova su strada” verificando il loro ultimo acquisto in mezzo alla gente.

Maurizio era convinto che il decoro del marciapiede davanti fosse fondamentale per gli affari del negozio. Fin dai primi anni di apertura del negozio tiene pulitissimo il marciapiede davanti e ingaggia la sua personale battaglia con i vucumprá che cercano di installarsi lì. Con molta decisione, ma anche con gentilezza e rispetto, convince tutti gli ambulanti che provano a fermare il loro carretto davanti a Benguela o a piazzare la loro bancarella di scegliersi un altro posto e il suo compattamento è talmente noto che ancor oggi lo spazio antistante è libero nonostante gli ambulanti abbiano occupato tutto il marciapiede a monte.

Oggi il negozio è gestito dai figli Carola e …  che portano avanti l’azienda di famiglia.

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Viale dei Parioli 1: da piazza Ungheria a piazza Santiago del Cile

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