Il Cigno Caffè Pasticceria

Il Cigno Caffè Pasticceria o Gran Caffè Il Cigno, come si diceva una volta, è in viale dei Parioli 16 ed è uno degli storici punti di aggregazione dei Parioli.

Vale la pena andare a prendere un caffè al Cigno anche solo per vedere un’ opera unica al mondo: Leda e Il Cigno un grande pannello in ceramica del 1949 pieno di simboli e citazioni mitologiche. Oltre il bancone, infatti, dietro le spalle dei baristi indaffarati a servire caffè e crodini, si distende il mito greco, reso nella vivacità smagliante della ceramica.

Negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta  e Novanta il Cigno ha la sua fase più mondana per una serie di motivi ormai irrepetibili. Signore molto eleganti venivano al Cigno a prendere il te nel pomeriggio o a comprare dolci, sapendo molto bene quello che volevano e come lo volevano. Erano tempi in cui le donne delle classi agiate non lavoravano e avevano in casa cuoche e cameriere e potevano permettersi di pensare alla cura dei figlie ancor di più alle relazioni sociali, basate su splendidi ricevimenti orgnizzati in casa. Rendendo così una raffinata pasticceria come Il Cigno un punto nodale in cui si acquistavano i dolci da offerire o da portare in omaggio alla padrona di casa. In entrambi i casi senza badare a spese.

Qui si potevano vedere persone particolari che si potevano permettere “riti signorili” che si ripetevano settimanalmente o giornalmente. La marchesa veneziana Lloyd Dario, moglie dell’ambasciatore cubano Guillermo De Blanck  e madre di Patrizia, veniva tutti i pomeriggi a sedersi al bar, d’estate con dei grandi cappelli di paglia. La signora Bomprini (della famiglia proprietaria della grande società BPD che operava nel mercato della chimica e delle armi) abitava in via Bertoloni e ogni mattina alle 10:00 incontrava la figlia seduta ai tavolini del Cigno. Clienti giornaliere erano la principessa Manuela Torlonia, che veniva spesso col marito Duccio Bartalucci, grande cavaliere ed eccellente uomo di cavalli che abitava in via Caroncini, e Lisboa  de …, una principessa albanese che veniva al Cigno con la sorella, entrambe vestite come ci si vestiva nell’Ottocento.

Qui potevi incontrare con facilità grandi signore che avevano la villa qui vicino, come la De Angelis (a Villa De Angelis) e la Caltagirone (a Villa Fiammingo), e personaggi dello spettacolo, come Edvige Feneck, Monica Vitti, Virna Lisi. Ma anche signori, come Leonardo Sciascia, Enrico d’Assia (1927-1999), il figlio di Mafalda di Savoia che abitava a Villa Polissena, Dino Risi, che dopo la separazione della moglie risiede al Residence Aldrovandi e tutti i giorni siede al Cigno per un caffè e poi va da Celestina a mangiare, Daniel McVicar, il bellissimo attore americano noto come il “Clark” di Beautiful.

Il locale è di proprietà della famiglia Scagnoli che poco più avanti, al civico 18,  ha aperto anche il Brutto Anatroccolo, un locale il cui nome richiama Il Cigno ed è specializzato in pasti espressi per una clientela frettolosa.

 

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Achille Capizzano

Achille Capizzano, pittore, decoratore, mosaicista e ceramista, nasce a Rende (CS) nel 1907.  Vive a Roma dove muore nel 1951.   Continue reading →

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