L’ingresso monumentale di Villa Borghese è oggi quasi invisibile, circondato com’è dal caos di piazzale Flaminio e dal traffico incessante che scorre lungo viale del Muro Torto. Eppure, ci fu un tempo in cui i maestosi Propilei neoclassici progettati dall’architetto Luigi Canina (e inaugurati nel 1829) risaltavano bianchi e splendenti tra il verde della campagna circostante.
Tra viale delle Magnolie e piazzale Flaminio, Canina realizza anche un piccolo lago, subito a sinistra appena varcato l’ingresso monumentale; la sua scelta è dettata dalla necessità di colmare in modo “romantico” un dislivello esistente tra la villa e l’ingresso.
Ecco come l’archeologo Antonio Nibby nel 1830, descrive il piccolo bacino: «è a sinistra di chi entra … nutrito da un grosso volume d’acqua che da alto vi si precipita, formando una cascata»; intorno vi erano «spessissimi salici piangenti tramezzati da seditoi in marmo che invitano a riposarsi al rezzo (fresco)».
Il laghetto era alimentato dall’Acqua Vergine che scorre lì sotto. A sua volta la sua acqua è utilizzata sia dal vicino mattatoio sia per “adacquare (innaffiare) la via Flaminia fino al miglio».
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- Tra viale delle Magnolie e piazzale Flaminio
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