Famiglia Borghese

Il capostipite della famiglia Borghese è un mercante senese di lana del XIII secolo, Tiezzo da Monticiano, comune sulle Colline Metallifere. Tiezzo ebbe due figli: Bencivenne e Benincasa. Da Bencivenne e da suo figlio Borghese discendono i Borghesi di Siena, i Borghesi di Firenze (estinti nel XVII secolo) e infine i Borghese di Roma. Dall’altro figlio, Benincasa, secondo molti studiosi discende l’omonima famiglia senese dei Benincasa alla quale appartenne la celebre Santa Caterina da Siena (1347-1380).

Nel 1541 Marcantonio Borghese, avvocato concistoriale si trasferisce a Roma e prende in mano diverse concessioni tra cui quella di riscossione del dazio sul sale. L’ascesa della famiglia nella società romana fu rapida.
Sessant’anni dopo, nel 1605, il figlio Camillo (1552-1621) viene eletto al soglio pontificio con il nome di Papa Paolo V e, nel primo anno del suo pontificato, fa nominare il fratello Giambattista (1554-1609), governatore di Borgo e castellano di Castel Sant’Angelo, l’altro fratello Francesco (1556-1620), duca di Rignano e generale dell’esercito pontificio, e il nipote Scipione Caffarelli (1576-1633), figlio della sorella Ortensia, cardinale.

Scipione è adottato dallo zio Paolo V, prende il nome di Scipione Borghese e diventa il cardinal nepote, l’attuale sotto segretario di Stato, assumendo così per conto del papa tutte le decisioni nello Stato della Chiesa. Scipione è un grande mecenate delle arti, scopritore e protettore del Bernini e artefice della costruzione della Villa Borghese e della raccolta di opere che oggi possiamo in grande parte vedere nella Galleria Borghese.
E’ in questo periodo che la famiglia costruisce la sua residenza a Campo Marzio, Palazzo Borghese, e la sua villa suburbana fuori Porta Pinciana: Villa Borghese.

Nel 1610 Filippo III di Spagna concede a Marcantonio II (1598-1658), figlio primogenito di Giambattista, il principato di Sulmona e la nomina a grande di Spagna. Durante i sedici anni di regno dello zio pontefice i Borghese ottengono numerose pensioni e commende per milioni di scudi e fanno una lunga serie di acquisizioni feudali e patrimoniali dalle famiglie Savelli, Orsini, e Colonna gravate da debiti. Nel 1639 Marcantonio è duca di Palombara e i Borghese sono una delle famiglie più ricche della nobiltà italiana.

Il figlio Paolo (1624-1646) sposa Olimpia Aldobrandini, principessa di Rossano, che con un ricco patrimonio al figlio Giovanni Battista II il titolo di principe.

Marco Antonio III Borghese (1660-1729) è viceré di Napoli(1721 1722) di nomina imperiale. Marcantonio IV (1730-1800), principe di Sulmona e di Rossano, è senatore della Repubblica Romana. Il figlio Camillo Borghese (1775-1832) milita nell’esercito napoleonico di cui diventò generale. Sposa nel 1803 la sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte, che era rimasta vedova del generale Leclerc, acquisendo il titolo di Altezza Imperiale. Nel 1806,Camillo è nominato e governatore del Piemonte. Dopo la caduta di Napoleone, si separa della moglie e si ritira a vita privata a Firenze. E’ lui che, in assenza del fidecommisso papale che proteggeva la collezione Borghese, cede a Napoleone, per un prezzo giudicato poco meno del doppio del prezzo di stima fatta da Ennio Quirino Visconti numerose opere della collezione, ora in mostra al Louvre.

Nel 1832, alla morte di Camillo senza discendenti , il fratello Francesco (1776-1839) eredita titoli e patrimonio. Anche Francesco è stato generale napoleonico e ha combattuto a Wagram e Austerlitz. I suoi tre figli maschi danno origine ai tre rami della famiglia Borghese:

  1. Marcantonio V (1814-Frascati), i Borghese principi di Sulmona, principi di Rossano ecc…
  2. Camillo (1816-1902), i Borghese-Aldobrandini principi di Meldola
  3. Scipione (1832-1892), i Borghese-Salviati duchi di Giuliano

Successivamente Giulio (1847-1914), figlio di Scipione, sposa Anna Maria Torlonia, unica erede della famiglia Torlonia e da origine ai Borghese-Torlonia principi del Fucino (per via della bonifica effettuata dal padre di Anna Maria, Alessandro Torlonia.

Dopo Marcantonio V la primogenitura passa a don Paolo (1845-1920), che nel 1886 sposa la contessa Ilona Appony von Nagy-Appony (1848-1914). Il loro primogenito maschio è Scipione Borghese (1871-1927), deputato radicale al parlamento, che sale agli onori delle cronache per aver partecipato e vinto il raid automobilisticonella  Pechino-Parigi Pechino-Parigi nel 1907 insieme a Luigi Barzini, inviato speciale del Corriere della Sera, ed Ettore Guizzardi (1881-1963), pilota e meccanico personale del principe.

Tra il 1885 e il 1905 la famiglia è investita da una grave crisi finanziaria che la costringe a mettere all’asta gran parte dei suoi beni compreso il palazzo che poi è in parte riacquistato, grazie al patrimonio di Anna Maria De Ferrari moglie del principe Scipione. Nei successivi anni Venti con la graduale quotizzazione dei latifondi, viene definitivamente meno l’enorme patrimonio terriero che i Borghese son riusciti ad accumulare nell’arco di tre secoli.

Il fratello di Scipione, il principe Livio Borghese, padre di Junio Valerio, è stato diplomatico, con il grado di ministro plenipotenziario e inviato straordinario svolgendo incarichi di rilievo tra gli inizi del XX secolo fino alla sua morte (1939). Junio Valerio Borghese (1906-1974), ufficiale di marina, insignito della Medaglia d’Oro al valor Militare, fonda nel 1967 l’organizzazione di destra Fronte Nazionale. Si rifugia in Spagna nel 1970 a seguito delle accuse di aver organizzato un colpo di Stato. Attualmente il Capo-Famiglia è S.E. don Scipione Principe Borghese nato nel 1970.

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