Orologio ad acqua

Nel giardini del Pincio, in viale dell’Orologio, c’è una strana fontana sormontata da un orologio.  E’ l’antico idro-cronometro del Pincio, vero e proprio gioiello di fisica applicata all’idraulica e alla meccanica, che scandisce il tempo dal 1873.

Non lontano dall’uscita superiore dall’ascensore del Pincio, intravediamo nel verde il quadrante di un orologio.  Ci avviciniamo e ci troviamo davanti a uno struttura complessa, un vero e proprio “orologio ad acqua”, opera del monaco scienziato Giovanni Battista Embriaco (1829-1903) e dell’architetto comunale di origine svizzera Gioacchino Ersoch, che curò l’allestimento della pittoresca fontana che ospita l’orologio e la realizzazione del serbatoio che alimenta questa e le altre fontane del Pincio.

La storia dell’orologio inizia nel 1871 quando a Roma si decide di abbellire e rendere di più facile accesso alla “passeggiata del Pincio”.  Il monaco domenicano propone i propri servizi alla nuova capitale del Regno e realizza un orologio con la forma di una piccola torre i cui montanti imitavano i tronchi degli alberi e lo colloca su una roccia, nel mezzo di un lago dall’aspetto bucolico, per simulare una natura primitiva e selvaggia tanto in voga alla fine del XIX secolo.  Il maestro Ersoch propone di realizzare un’installazione complessa: una specie di cofanetto trasparente che doveva al contempo proteggere e lasciare intravedere il meccanismo idraulico alimentato dall’acquedotto dell’Acqua Marcia che già irrigava il giardino.

Il risultato è quello che vediamo: un orologio con quattro quadranti, inserito in una pittoresca fontana, con una piccola torre su un isolotto al centro di un laghetto con decorazioni lignee in stile rurale che rievoca la foresta.  Il suo funzionamento è garantito dall’acqua che scende e, cadendo per gravità, riempie alternativamente due bacinelle oscillanti e mette in moto il pendolo che fa funzionare l’orologio e carica la suoneria.

La manutenzione dell’orologio ad acqua è effettuata gratuitamente dalla Scuola ELIS dal 2007, in base ad una convenzione che sancisce “l’adozione” del manufatto da parte dell’Istituto.

Continuando la nostra passeggiata al Pincio, basta andare un poco più avanti per vedere il monumento a Enrico Toti, eroe della prima guerra mondiale, ritratto sul punto di morire nell’istante in cui lancia la sua stampella verso il nemico.  E i romani dicono che, in realtà, l’eroico bersagliere la stia lanciando verso questo orologio per toglierlo da mezzo.

N.d.r. Se volete vedere un altro orologio ad acqua di Giovanni Battista Embriaco, andate a Palazzo Berardi, nel rione Pigna in via del Gesù 62. Anche in questo caso c’è un curioso meccanismo.

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