Goethe all’Acqua Acetosa

Il più famoso ritratto di Goethe a Roma lo coglie disteso tra i ruderi della Campagna Romana. Tuttavia, nel suo diario del Viaggio in Italia, parla di pochi luoghi da lui visitati fuori le mura di Roma: La via Appia Antica, l’Abbazia delle Tre Fontane e la Fontana dell’Acqua Acetosa

Si, Goethe racconta per ben due volte delle passeggiate verso questo posto: il 5 luglio 1787, quando, felice, annota che la sua vita sembra un sogno di gioventù; e siccome a Roma fa caldo, decide di andare l’indomani alla Fontana dell’Acqua Acetosa che descrive come “una fontana d’acqua acidula, distante circa mezz’ora da casa mia, dove berrò un’acqua che ricorda l’acqua di Schwalbacher, ed è molto efficace per questo clima”.

E poi, più di un mese dopo, assillato ancora dalla calura estiva, il 18 agosto, Goethe non può fare a meno di scrivere: “Ieri, prima del levar del sole sono andato all’Acqua Acetosa dove c’è proprio da impazzire, quando da lontano, si vede la chiarezza, la varietà, la luminosa trasparenza e le diverse tonalità del paesaggio”.

Purtroppo oggi, il paesaggio magico non si vede più, sono svaniti i colori, e la visione della valle del Tevere è impedita da molti alberi, che allora non c’erano. Ma, nonostante tutto, specialmente all’alba, questo posto è ancora magico.

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