Via delle Mura

Vi fu un tempo in cui l’anello stradale che cingeva l’intera cerchia delle Mura Aureliane aveva il nome univoco di “via delle Mura”.  

La prima menzione di una “via delle Mura”, negli stradari di Roma, risale al 1829: nell’elenco completo di tutte le strade della capitale dello stato pontificio, sotto la voce “rione Monti” risulta censita una via delle Mura, fra porta San Lorenzo e porta Maggiore, ma oltre a questa unica menzione non risultano, per gli altri rioni confinanti con l’antico suburbio, analoghe citazioni. Ciò non escludeva l’esistenza di un percorso reale, sull’area agreste che costeggiava l’esterno delle mura e che formava una unica strada percorribile che permetteva il poter uscire da una porta (e quindi dai rioni intramurari), percorrere tale strada e giungere alle porte successive. Oltre, vi era l’antico suburbio, le vie consolari (allora denominate “nazionali”) e qualche altra strada più o meno tracciata.

Alla fatidica data del 1870, ritroviamo tale primordiale circonvallazione censita con il nome univoco di via delle Mura. Fu questo il primo caso di viabilità romana non più radiale bensì “tangenziale”, anche se ciò asserviva al solo traffico, sporadico, di pedoni e carretti merci. Facendo un ardito paragone potremmo asserire che tale anello stradale sia stato il nonno del G.R.A.; impossibile da poterlo pensare senza liberare la mente da quella che è l’immagine della città attuale e dovendo fare l’immane sforzo di immaginare il nulla anche a pochi metri fuori da ogni porta delle Mura Aureliane.

Date le pressoché inesistenti esigenze urbanistiche e abitative non si presentarono particolari problemi per i successivi 30 anni; ma agli albori del Novecento, la crescente presenza di nuove costruzioni fuori le mura e la previsione della ormai imminente istituzione dei primi 15 quartieri, resero necessaria una nomenclatura più approfondita nei vari tratti della via delle Mura.

il primo caso di una diversa denominazione di tratti di tale anello lo abbiamo, nel 1887, con il corso d’Italia cui seguì, nel 1904, l’istituzione di viale del Policlinico e, nel 1907, l’istituzione di via Luisa di Savoia, fra la via Flaminia e il lungotevere (allora denominato Flaminio).

Nel 1911 l’ufficio di statistica, con la proposta n° 148, richiamò “… l’attenzione della commissione sulla necessità di sistemare convenientemente la nomenclatura dell’attuale via delle Mura, che con unico nome gira attorno a tutta l’antica cinta, con numerazione progressiva, senza alcuna indicazione delle porte della città, di guisa che resta disagevole distinguerne i vari tratti. E la Commissione ha deliberato di proporre che la via suddetta prenda il nome generale di viale delle Mura con l’aggiunta di una qualifica per ciascun tratto compreso fra porta e porta, definita dallo stesso criterio con cui furono in passato chiamate le principali strade consolari. Si invita quindi l’On. Consiglio a deliberare che il viale suddetto prende i nomi seguenti, restando inalterata la denominazione di corso d’Italia fra la porta Pinciana e la porta Pia, quella di viale del Policlinico nel primo tratto a destra uscendo dalla porta Pia e quella di via Luisa di Savoia nel tratto a sinistra uscendo dalla porta del Popolo: 1 – da porta del Popolo a porta Pinciana, viale delle Mura Flaminio (l’attuale viale del Muro Torto); 2 – dal viale del Policlinico a porta San Lorenzo, viale delle Mura Tiburtino; 3 – da porta San Lorenzo a porta Maggiore, viale delle Mura Labicano (sopprimendo l’attuale denominazione di via degli Ernici); 4 – da porta Maggiore a porta S. Giovanni, viale delle Mura Latino; 5 – da porta S. Giovanni a porta S. Sebastiano, viale delle Mura Ostiense; 6 – da porta S. Sebastiano a porta S. Paolo, viale delle Mura Ostiense; 7 – da porta S. Paolo a porta S. Pancrazio, viale delle Mura Portuense; 8 – da porta S. Pancrazio a porta Cavalleggeri, viale delle Mura Gianicolense.

La particolarità dell’utilizzo del singolare maschile per tutte le strade (viale delle Mura Flaminio, Latino, ecc.), è stata corretta a partire dal 1916, con la delibera n° 491, che stabilì di “revocare la denominazione di viale delle Mura seguito dal l’aggettivo maschile singolare, sostituendola con quella di “viale” e sistemare definitivamente tratto per tratto fra le diverse porte, adottando i seguenti nomi: – Viale Flaminio tra porta del Popolo e porta Pinciana. – Viale Tiburtino fra il Policlinico e porta San Lorenzo. – Viale Labicano tra porta San Lorenzo e porta Maggiore. – Viale Castrense tra porta Maggiore e porta S. Giovanni. – Viale Appio tra porta S. Giovanni e porta Metronia. – Viale Metronio tra porta Metronia e porta Latina. – Viale Latino tra porta Latina e porta S. Sebastiano. – Viale ardeatino tra porta S. Sebastiano e porta S. Paolo. – Viale Ostiense tra porta S. Paolo e il Tevere. – Viale Portuense tra il Tevere e il viale del Re. – Viale Gianicolense tra il largo G. Berchet e la porta S. Pancrazio. – Viale Aurelio tra la Porta S. Pancrazio e la porta Cavalleggeri. – Viale Vaticano tra la porta Cavalleggeri e via Leone IV. Tali denominazioni non sono giunte tutte ai giorni nostri: fra le superstiti ed attuali ne annoveriamo solamente tre: viale Metronio, viale Vaticano e viale Castrense.

Le rimanenti 10 strade hanno cambiato, via via nei decenni a seguire, nuovamente nome e tale sorte toccò per prima a viale Flaminio: il 21 luglio del 1920 fu deciso che tale strada, già viale delle Mura Flaminio, e ancor prima già via delle Mura, assunse il nome attuale di viale del Muro Torto, allo scopo di ricordare la “… strenua e vittoriosa difesa dei Romani contro i Goti nell’anno 537”.

Nel 1939 (Delibera governatoriale n. 235 del 16 gennaio) fu la volta di viale Tiburtino, viale Labicano, viale Latino e viale Aurelio che mutarono denominazione rispettivamente in “viale di Porta Tiburtina”, via di Porta Labicana”, “viale delle Mura Latine” e “viale delle Mura Aureliane, allo scopo di eliminare possibilità di equivoco tra le denominazioni di viale Tiburtino, Labicano, Latino e Aurelio e le rispettive omonime vie; così come avvenne due mesi dopo con viale Ardeatino, per il quale la delibera n. 1721 del 20 marzo aveva stabilito, analogamente, la rettifica della denominazione in “via di Porta Ardeatina”.

Fonte:  www.facebook.com/La-Romana-Toponomastica-come-identificare-i-quartieri-di-ROMA-624865037559022/

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