Esterni di Palazzo Borromeo

Per descrivere il Palazzo Borromeo iniziamo da via Flaminia, davanti al portale del palazzo.

L’esterno del palazzo è molto semplice. Un piano terra senza finestre su cui si apre l’antico portale d’ingresso e un primo piano in laterizio, in cui sopra il portale si apre la loggia. Sotto l’ampio cornicione non c’è traccia di cornice né vediamo rivestimento alle pareti. Le vicende che hanno travagliato la sua costruzione non hanno consentito di completare l’edificio. Se qualcuno lo avesse fatto, le pareti verso il giardino sarebbero state ricoperte con un intonaco in finto “marmorino” bianco, degno di una residenza papale, mentre all’esterno le ampie dimensioni del cornicione fanno pensare ad un rivestimento di finto bugnato, come quello realizzato da Pirro Ligorio nel Belvedere Vaticano e nella Casina di Pio IV.

Il portale centrale sulla via Flaminia è in peperino, la stessa pietra della fontana più avanti e della facciata della chiesa di Sant’Andrea, ed è inquadrato in lesene di ordine corinzio. Il bugnato è molto simile a quello di altri portali di Villa Giulia: quello della Vigna di Balduino, oggi accesso a Villa Poniatowski su piazzale di Villa Giulia, quello della Vigna di Porto, che stava qui davanti a destra ma è stato demolito negli anni Trenta del Novecento, e quello d’altra parte della Vigna Bassa di fronte a Villa Giulia, demolito per la costruzione del viale delle Belle Arti e ricostruito a Santa Sabina sull’Aventino. Tale somiglianza ha fatto ritenere ad alcuni studiosi che questo portale sia preesistente al palazzo e che costituiva l’accesso su via Flaminia della Vigna Bassa di papa Giulio III. Lo stemma sul portone è dei Colonna ed è inserito da Filippo, lo stesso che metterà il suo nome con grandi caratteri sulla fontana. Sopra il portale vediamo l’elegante loggia, anch’essa in peperino, retta da due colonne marmoree d’ordine corinzio affiancate da due lesene angolari con capitelli ionici che riprendono le colonne sopra la fontana. Molto probabilmente le due colonne centrali provengono dal ninfeo del Sansovino e ciò giustifica l’inusuale utilizzo di capitelli ionici a fianco e sopra capitelli corinzi. Il massiccio portale sembra essere un portale della Vigna Bassa e quindi, anche lui come la fontana, preesistente al palazzo. Altro elemento notevole del Palazzo Borromeo è l’angolo con via di villa Giulia, con la fontana che Giulio III volle per rendere monumentale l’ingresso alla sua villa. In molti testi dell’epoca, infatti, è indicata come fons viatoribus gratissimus legando il nome di Giulio all’approvvigionamento idrico di questa zona molto trafficata. Oggi è conosciuta come Fontana dell’Acqua Vergine, perché l’acqua che alimenta questa fontana e i numerosi giochi d’acqua presenti a villa Giulia è quella dell’antico acquedotto dell’Acqua Vergine. Pio IV dopo aver fatto costruire il palazzo, imprime il suo nome al primo piano al centro dell’alzata in mattoni sopra la fontana con lo stemma dei Medici affiancato da due angeli (il nome di battesimo di papa Pio IV è Giovanni Angelo) su una mensola sorretta da due sfingi. Da allora la fontana segue le vicende della palazzo. Anche la fontana dirimpetto, la Fontana delle Conche, ha una lunga storia. Sulla via di Villa Giulia, vediamo la nuova ala di palazzo Borromeo, progettata dall’architetto Florestano De Fausto e realizzata nel 1929. La facciata sulla via è esposta a sud e questo ha consentito di realizzare in alto una grande meridiana. Dopo 270 anni l’edificio è finalmente completato con l’ala inizialmente destinata al giovane e promettente conte Federico Borromeo. Per proseguire la visita: il Giardino di Palazzo Borromeo,

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