Le cosiddette vie dei Martiri seguivano il percorso di molti fatti di eroismo dei primi battezzati in Roma durante quasi tre secoli di persecuzioni, dai tempi di Pietro e Paolo (50 anni d.C.) fino all’editto di Costantino, e la via Salaria fu una delle più frequentate tra le Vie dei Martiri: con numerosi complessi catacombali dei primi secoli allineati nel primo miglio, tra Porta Salaria (l’attuale piazza Fiume) e il Monte delle Gioie.
La prima fermata della processione era al Mausoleo di Lucilio Peto, dove era stata scavata una piccola catacomba. La seconda fermata alle piccole catacombe di Massimo e Santa Felicita, al cui ingresso erano visibili, fino a fine Ottocento i ruderi di una piccola basilica.
La processione continuava per circa 400 passi fino all’attuale angolo di via Salaria con la via Yser ove era l’accesso al Cimitero di Trasone, del III secolo, con la venerata tomba di San Saturnino. Ancora qualche centinaio di passi e sul lato opposto, presso l’inizio di via Taro una porta metallica sempre chiusa dà accesso ad una scala profonda che porta alle Catacombe dei Giordani.
Sulla via Salaria, di fronte al civico 344, c’è una cappella votiva, oggi chiamata Divino Amore a Villa Ada. E’ una delle stazioni della via Crucis che portava i pellegrini al Monte delle Gioie. Due lapidi, in latino ed in italiano ci fanno capire di che gioie si trattasse: STATIONES VIAE CRUCIS / AD CRATES VISITANTIBUS / DATUR INDULGENTIA / EX RESCR APOST PII VII PM / XIV KAL MAI CDDCCCXVII (a chiunque visiti le stazione della via crucis dalle grate sia concessa l’indulgenza come previsto nel rescritto degli Apostoli di papa Pio VII. 18 aprile 1817).
Poco più avanti ci sono le Catacombe di Sant’Ilaria, dove erano sepolte, con la Santa, sette fanciulle, tutte martiri. Un’altra catacomba sulla stessa via, riscoperta nel 1921 dopo che se ne erano perso l’ingresso dalla fine del Cinquecento, è quella di via Anapo, con interessanti affreschi dei primi secoli. Nella attuale via di Priscilla era l’ingresso dell’antica catacomba Ostriana.
Infine, presso San Silvestro era l’antico ingresso delle Catacombe di Priscilla, scavate nei pressi di una villa degli Acilii, cospicua famiglia dell’antica nobiltà romana, oggi accessibili dal palazzetto delle monache benedettine al numero 439.
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