Risultati della ricerca per: vie dei martiri

Salaria Via dei Martiri

Le cosiddette vie dei Martiri seguivano il percorso di molti fatti di eroismo dei primi battezzati in Roma durante quasi tre secoli di persecuzioni, dai tempi di Pietro e Paolo (50 anni d.C.) fino all’editto di Costantino, e la via Salaria fu una delle più frequentate tra le Vie dei Martiri: con numerosi complessi catacombali dei primi secoli allineati nel primo miglio, tra Porta Salaria (l’attuale piazza Fiume) e il Monte delle Gioie Continue reading

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Vigna dei Gesuiti

La Vigna dei padri Gesuiti era una vasta proprietà tagliata in due dal vicolo delle Tre Madonne, che si estendeva lungo il vicolo dell’Imperiolo, nel tratto corrispondente all’attuale via Antonio Bertoloni, dall’attuale viale Rossini (dove ora sorge Villa Taverna) fino all’antica Villa Monticello, cioè l’attuale l’Ambasciata svizzera in via Barnaba Oriani.  La Vigna confinava con Villa Borghese (oggi lungo via Ulisse Aldrovandi) e con Villa Sacchetti ed era attraversata da via delle Tre Madonne.

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Scuola Via Volsinio

3. La Vostra Scuola :  Edificio scolastico Mazzini

L’imponente ed elegante edificio che attualmente ospita la sede centrale dell’Istituto comprensivo “Via Volsinio” (che riunisce le Scuole primarie “Mazzini” e “Via Santa Maria Goretti” e la Secondaria di Primo grado “Esopo”) fu realizzato nel 1931 su progetto dell’ingegnere Cesare Valle (1902 – 2000) Cesare Valle è uno dei grandi protagonisti dell’architettura romana, fondatore dello “Studio Valle Progettazioni” tuttora esistente e protagonista di grandi e prestigiosi progetti in tutto il mondo.  Continue reading

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Strade che hanno cambiato nome dopo il Fascismo

In un’area situata nella zona compresa tra il Quartiere Nomentano e il Rione Castro Pretorio, le strade furono intitolate – talvolta modificando un toponimo preesistente – a esponenti di primo piano del Fascismo che erano morti. Viale Michele Bianchi, ad esempio, dedicata all’ex leader del Partito Nazionale Fascista, tornò ad essere viale del Policlinico, e viale Italo Balbo, dedicato al gerarca morto in Libia nel 1940, divenne viale Pretoriano. Viale Alfredo Rocco, dedicata all’esponente Fascista autore del Codice Rocco, codici di Diritto penale e di Diritto processuale redatti nel 1930, invece, divenne viale Ippocrate.

Nel Quartiere Pinciano si trovavano invece viale dei Martiri Fascisti, che fu ribattezzata viale Bruno Buozzi, in onore del sindacalista socialista ucciso nell’eccidio della Storta, mentre il limitrofo piazzale dei Martiri Fascisti fu rinominato piazza Don Minzoni, in onore del sacerdote antifascista ucciso nel 1923. Via dei Legionari, anch’essa in quell’area, diventò invece via Antonio Gramsci, in onore del segretario del Partito Comunista Italiano incarcerato durante il Fascismo.

Nel Quartiere Tiburtino, piazza Franco Baldini, dedicata a un esponente fascista ucciso nel 1921 a Roma, riprese il suo precedente nome di piazzale Tiburtino.

C’erano poi, nei pressi della da poco costruita Città Universitaria della Sapienza, alcune vie dai nomi strettamente legati alla cultura universitaria di stampo fascista: via Libro e Moschetto si trasformò dunque in via Piero Gobetti, in onore del giornalista morto in seguito alle violenze subite da squadristi fascisti, mentre via dei Battaglioni Universitari fu rinominata via Cesare De Lollis, filologo che firmò il Manifesto degli intellettuali antifascisti voluto da Benedetto Croce.

Il Ponte Littorio, che collega il Quartiere Flaminio al Rione Prati ed al Quartiere Della Vittoria, cambiò nome in ponte Giacomo Matteotti, in onore del parlamentare socialista che proprio in questa zona abitava, come ricordato da una targa. In questo quartiere, si trovava anche Piazza XXVIII Ottobre, data in cui (nel 1922) avvenne la Marcia su Roma, che prese il nome di piazza della Marina.  In alcuni casi, soprattutto in casi di opere pubbliche in fase di realizzazione, ci volle più tempo per cambiare i nomi: è il caso del ponte XXVIII Ottobre – data della Marcia su Roma – monumentale opera architettonica di Armando Brasini, che vide il proprio nome cambiato sono nel 1946 (link alla delibera) in ponte di Tor di Quinto, per poi diventare ponte Flaminio nel 1952.

Nel quartiere Trieste, via di Villa Savoia era diventata via Verbano, dalla nome della vicina piazza, per poi tornare al vecchio nome e diventare, nel 1946, via di Villa Ada.

Fonte: “Le strade che hanno cambiato nome dopo il Fascismo” Rerum Romanarum

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