Palazzina in viale Liegi 46

Su viale Liegi all’angolo con via Lutezia, tra villini e palazzine degli anni Venti-Trenta,  c’è una  palazzina degli anni Settanta con ingresso in via Lutezia 2.

La palazzina è stata costruita in un lotto in cui dopo la seconda guerra mondiale erano i ruderi di un villino fortemente danneggiato.

In quel villino c’era la tenenza dei Carabinieri, che prestavano servizio a Villa Savoia e che avevano partecipato all’arresto di Mussolini il 25 luglio 1943. Anche lì, dopo l’8 settembre, si presentarono i militari tedeschi che stavano in quei giorni rastrellando le truppe italiane ancora operative a Roma, e i particolare i Carabinieri, e trasferirli nell’Italia settentrionale dove era stata instaurata la repubblica di Salò, controllata dai fascisti ancora alleati dei nazisti.

I militari tedeschi arrivano all’alba, circondano la palazzina prima di entrare e poi irrompono dentro ma nessun carabiniere si trovava più lì. Si erano tutti dileguati per aggregarsi al Fronte Militare Clandestino comandato da  Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo che raccoglie i militari fedeli al Re e combatte a fianco della resistenza. Il disappunto dei tedeschi è tale che vogliono dare un segnale a tutti gli abitanti degli edifici intorno. Prima di allontanarsi, minano l’edificio e lo fanno saltare in aria.

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