Casale Glori

Casale Glori o casale Cairoli è il nome con cui è comunemente chiamato l’antico casale padronale di Villa Glori che oggi si trova in cima all’altura sul versante verso il Tevere, nell’area concessa dal Comune di Roma alla Caritas romana per ospitare diverse Case Famiglia. L’ingresso di questa area (e quindi al Casale) è in fondo al viale dei Settanta, .

Il Casale Cairoli è un edificio rossiccio senza troppi orpelli come si conviene a un casale padronale al centro di una proprietà agricola, Villa Glori appunto, di proprietà di Vincenzo Glori.

Qui fuori nel 1867 avviene lo scontro a fuoco tra i carabinieri pontifici che pose termine all’impresa dei Fratelli Cairoli e dei settanta patrioti garibaldini. Nella battaglia fu ferito a morte Enrico Cairoli e il fratello Giovanni Cairoli con i compagni lo portarono in una stanza di questo casale dove si spense pochi minuti dopo.

Da allora, il casale è stato oggetto di diverse ristrutturazioni e cambi d’uso (per esempio dopo la seconda guerra mondiale ha ospitato un nucleo di suore che vi hanno fatto costruire una cappella).  E’ rimasto in buone condizioni il salone, con un particolare soffitto a botte dipinto con un trompe l’oeil che simula una fresca pergola con diversi uccelli posati tra i rami.

Grazie agli alberi del vecchio Parco della Rimembranza cresciuti a dismisura, il casale è difficilmente invisibile. Per vederlo, seppur da lontano, basta percorrere il ponte Flaminio il viadotto di corso Francia verso il centro di Roma e volgere il proprio sguardo verso il verde colle di Villa Glori, in alto.

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Villa Glori

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