Storia del villaggio degli atleti

Per i Giochi olimpici del 1960 a Roma si realizza un Villaggio Olimpico per ospitare gli atleti.  Ma l’idea di creare case per i partecipanti ai giochi è venuta solo nel 1932 negli USA a un imprenditore che le offre in affitto.

Anche se la convivialità durante i Giochi Olimpici degli atleti e degli spettatori, provenienti da vicino e da lontano, è sempre stata uno dei valori fondanti dell’Olimpiade, in Grecia e nei luoghi che ospitarono le prime edizioni dei Giochi moderni, nessuno pensa di costruire qualcosa per ospitare gli atleti e i loro accompagnatori.

A Olimpia, nell’antichità, gli atleti si accampavano ai bordi dei campi di competizione e lo stessa cosa facevano gli spettatori.  Così avviene anche nelle prime edizioni dei Giochi. A Londra nel 1908 l’organizzazione offre una convenzione con alberghi e pensioni e a Stoccolma si inaugura l’ospitalità presso le scuole.

Il primo vero villaggio è quello di Los Angeles nel 1932 dove, sul terreno di un ranch vicino ai campi sportivi, un imprenditore costruisce 550 casette e diversi edifici di servizio che affitta per la durata dei Giochi ai Comitati Olimpici nazionali.  All’intrattenimento ci pensano i divi di Hollywood, come Charlot e Marlene Dietrich.  Le atlete donne sono ospitate in alberghi.

Il primo Villaggio Olimpico permanente, in grado di ospitare uomini e donne, è realizzato a Melbourne nel 1956 e la stessa formula sarà utilizzata a Roma nel 1960.  In particolare a Roma le abitazioni sono state al termini dei Giochi concessi dall’INCS ai cittadini che ne avevano diritto.

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Villaggio Olimpico

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