Storia di piazzale Parco della Rimembranza

Il piazzale del Parco della Rimembranza segna un punto di cesura dell’ottocentesco Viale dei Parioli che inizialmente congiungeva, senza cambiare nome,  Via Salaria con Via Flaminia

Solo nel 1930 infatti, il primo tratto del viale dei Parioli, tra via Salaria e piazza Ungheria, cambia nome e diventa viale Liegi in onore di Maria José, sposa belga di Umberto di Savoia.  Nel 1939 poi, anche il tratto finale del viale, tra piazzale del Parco della Rimembranza e via Flaminia, cambia nome e da allora si chiama viale Maresciallo Pilsudski e il busto in marmo dell’eroe polacco, sul marciapiede destro all’inizio del nuovo viale, sembra guardare con disprezzo il traffico di auto che gli passano davanti.

L’importanza di piazzale del Parco della Rimembranza affonda le sue radici nei secoli.

In questo punto, infatti, si congiungevano due strade che hanno segnato la storia nella Campagna Romana a nord di Roma.

La prima strada era la Salaria Vetus, che scendeva qui sul percorso dell’attuale via Denza.  Questa via, dalla Porta Collina, che si apriva nelle mura Serviane approssimativamente dove ora sorge il Ministero delle Finanze, arrivava qui sul tracciato di via Pinciana, via Paisiello, via Bertoloni e, appunto, via Denza.  La via Salaria Vetus, in tempi antichissimi, congiungeva le saline della foce del Tevere con la Sabina, guadando l’Aniene dove oggi c’è Ponte Salario.  Il percorso originario toccava la città sabina di Antemnae che sorgeva sull’omonimo colle,  ma dopo la distruzione di questa città da parte dei romani dopo gli scontri causati dal “Ratto delle Sabine”, la via Salaria aggirerà il colle.  E quindi questo diventa il percorso dell’antica via: sulle attuali via Denza, piazzale del Parco della Rimembranza, discesa verso la Fontana dell’Acqua Acetosa e infine costeggiando l’ansa del Tevere fino al guado.

L’altra antica strada che arrivava su piazzale della Rimembranza era il Vicolo dell’Arco Oscuro, un importante e malfamato percorso che permetteva alle greggi, fino agli anni ’30 del XX secolo, di passare dalla Flaminia alla Salaria e viceversa.  Questo viottolo infatti partendo da via Flaminia e seguendo il tracciato attuale di via di Villa Giulia, si incuneava sotto l’attuale viale Bruno Buozzi con un breve tunnel, chiamato l’Arco Oscuro in quanto spesso usato per rapinare ignari viandanti.  Questo vicolo arrivava poi sulla cima della collina, più o meno all’attuale piazzale Don Minzoni, e da lì lungo via Luciani e via Civinini raggiungeva la Salaria Vetus.

Tornando al piazzale del Parco della Rimembranza, qui si trova l’ingresso al Villa Glori, il cui nome è appunto Parco della Rimembranza. Sull’altro lato della piazza all’angolo con via Denza, dopo una serie di negozi tra i quali spicca il nome Castroni, sorge una grande e moderno edificio progettato dall’architetto Amedeo Luccichenti, costruito nel 1956 al posto dell’antica Torre Sant’Agostino, una antica e splendida villa, allora di proprietà delle monache agostiniane.

Sull’altro lato di via Denza, verso via del Sacro Cuore di Maria che corre verso piazza Euclide, vediamo uno strano fabbricato lungo e stretto, oggi trasformato nel raffinato ristorante Ai Piani che ha raccolto l’eredità di Giggetto il pescatore.

Dall’altra parte del piazzale vediamo una strada in discesa che dal suo nome ci racconta dove ci porta: è via della Fonte dell’Acqua Acetosa.  Lì accanto, dentro il recinto di Villa Glori, , si vede una grande lapide che ricorda il sacrificio dei soldati dei quartieri Parioli e Pinciano nelle due Guerre Mondiali.

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Piazzale del Parco della Rimembranza

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