Storia di piazzale Parco della Rimembranza

Il Piazzale del Parco della Rimembranza segna un punto di cesura importante nell’ottocentesco Viale dei Parioli che congiunge  Via Salaria con Via Flaminia

Se nel 1930 il tratto tra Via Salaria e Piazza Ungheria prende il nome di Viale Liegi in onore della consorte di Umberto di Savoia, Maria José del Belgio (come ricorda una vistosa targa in bronzo all’incrocio tra le due strade), nel 1939 la porzione finale del viale tra Via Flaminia e Piazzale della Rimembranza prende il nome di Viale Maresciallo Pilsudski, il cui monumento in marmo troneggia appunto nei pressi del Piazzale.

Tuttavia l’importanza di questo piazzale è storicamente molto più rilevante. In questo punto, infatti si congiungevano due strade di campagna che hanno segnato la storia dell’urbanistica della Campagna Romana a Nord di Roma. Dal più basso dei quattro Monti Parioli, il Monticello, scende infatti via Francesco Denza, seguendo l’antichissimo tracciato della Via Salaria Vetus che dalla Porta Collina che si apriva  nelle mura Serviane all’altezza del Ministero delle Finanze su Via XX Settembre, lungo Via Pinciana, Via Giovanni Paisiello, Via Antonio Bertoloni e, appunto via Denza.

La Via Salaria Vetus congiungeva le saline della foce del Tevere con la Sabina attraversando l’Aniene sul Ponte Salario . Il percorso originario toccava la città sabina di Antemnae , che sorgeva appunto su Monte Antenne . Però, dopo gli eventi conseguenti al “Ratto delle Sabine” e la distruzione di Antemnae, la Via Salaria arrivava al Ponte Salario aggirando Monte Antenne. E’ questo quindi il percorso di via Denza che, superato il piazzale della Rimembranza, scendeva verso la Fontana dell’Acqua Acetosa ed aggirava il Monte Antenna seguendo più o meno l’ansa del Tevere sull’attuale tracciato della Tangenziale.

L’altra strada che arrivava su Piazzale della Rimembranza era il Vicolo dell’Arco Oscuro. Questo era un importante, e malfamato, percorso che permetteva, fino agli anni ’30 del XX secolo, alle greggi di passare tra la Flaminia e la Salaria, e viceversa. Partendo infatti da via Flaminia seguendo il tracciato attuale di via di Villa Giulia, il viottolo si incuneava sotto l’attuale viale Bruno Buozzi con un breve “tunnel” spesso usato per sanguinosi agguati agli ignari viandanti. Si arrivava poi alla cima della collina più o meno a Piazza Don Minzoni e da lì, lungo via Luciani e via Civinini si raggiungeva la Salaria Vetus.

Sul Piazzale si trova l’ingresso del parco di Villa Glori, detto, appunto, Parco della Rimembranza, e poi sulla sinistra, dopo una serie di negozi, tra i quali spicca una succursale “parolina” della celebre ditta di Torrefazione e negozi “gourmet, Castroni, all’angolo con via Francesco Denza sorge una grande edifico dell’architetto Amedeo Luccichenti, costruito nel 1956 al posto di una antica e splendida villa denominata Torre Sant’Agostino di proprietà delle monache agostiniane.

Sull’altro lato di Via Denza, all’angolo con via del Sacro Cuore di Maria, vediamo uno strano fabbricato lungo e stretto, trasformato nel raffinato ristorante Ai Piani che oggi ha raccolto l’eredità di Giggetto il pescatore. Dopo il ristorante, arriva da piazza Euclide via del Sacro Cuore di Maria che dall’altra parte del piazzale prosegue in discesa con il nome di via della Fonte dell’Acqua Acetosa.

Dentro il recinto di Villa Glori spicca una torre marmorea che ricorda il sacrificio dei residenti dei quartieri Parioli e Pinciano nelle due Guerre Mondiali.

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Piazzale del Parco della Rimembranza

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