Bunker di Villa Torlonia

Il Bunker di Villa Torlonia è all’interno della Villa per molti anni residenza del capo del governo Benito Mussolini.

Sotto villa Torlonia ci sono ben tre rifugi antiaerei, realizzati per Mussolini.

Il Primo Rifugio è nel parco della Villa, nell’area compresa tra l’edificio del Casino Nobile e quello del Teatro, al di sotto del laghetto realizzato a imitazione del bacino del Fucino. Ma il rifugio era distante dall’edificio del Casino Nobile e gli esperti lo giudicarono una pericolosa “trappola” vista la copertura ridotta e costituita solo da terreno tufaceo. Le cronache riferiscono che Mussolini, quando vi si recava a piedi durante gli allarmi, preferiva sempre restare davanti all’ingresso senza scendere i gradini per i locali sotterranei.

Il Secondo Rifugio fu realizzato nei sotterranei del Casino Nobile ricavando lo spazio nei seminterrati dai locali già sede delle vecchie cucine.

Ma dopo i bombardamenti di Torino, Milano e Genova dell’ottobre 1942, Mussolini decise che per la sua residenza a Villa Torlonia occorreva un vero bunker, in grado di resistere anche alle bombe più pesanti e ad eventuali attacchi con l’uso di armi chimiche. Fu deciso di farlo in una zona adiacente al Casino Nobile e per realizzarlo vennero chiamati i vigili del fuoco di Roma.

La durata dei lavori prevista era di tre mesi ma durante gli scavi furono rallentati dal rinvenimento di anfore romane, resti di scheletri e frammenti di marmo, fra cui una lapide funeraria, e la scarsa consistenza del terreno vicino al palazzo comportò la necessità di realizzare le fondamenta ad una profondità doppia rispetto al previsto.

Al bunker – formato da più bracci disposti a croce e posizionato ad una profondità di 6,5 metri – si accedeva con una ripida scalinata nel lato orientale del seminterrato del Casino Nobile. C’erano due uscite d’emergenza: la prima verso un vialone interno del parco (lungo il muro laterale con Tribuna e fontana) e la seconda con una scala a pioli in un pozzo all’angolo del palazzo. La struttura era di forma cilindrica – per ottimizzare la distribuzione delle sollecitazioni – e la muratura in cemento armato aveva uno spessore di quattro metri (che nella parte superiore diventavano sei), garantendo una protezione anche per bombe del peso di sei tonnellate.

Il bunker, però, non venne mai utilizzato in quanto non era ancora terminato quando, nel 1943, Mussolini venne arrestato. In alcune occasioni la struttura servì da ricovero per gli abitanti del quartiere Nomentano durante il periodo dei bombardamenti alleati.

Dal 2006, dopo un restauro dei sotterranei che ha portato alla scoperta anche di un locale decorato a somiglianza di una tomba etrusca, il rifugio e il bunker del Casino Nobile sono stati aperti alle visite con la realizzazione di una pedana in legno. Dal 2010, però, l’accesso è stato interdetto per una preoccupante concentrazione di gas Radon negli ambienti sotterranei. Dopo alcuni interventi per migliorare l’areazione dei locali, dovrebbero riprendere le visite.

Fonte: www.bunkerdiroma.it

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