Sulla orme del padre Giovanni, Alessandro Torlonia (1800-1886), continua la costruzione della grande villa di famiglia: Villa Torlonia.
- MAPPA della Zona Nomentano 1 (la fascia a destra di via Nomentana, da Porta Pia a viale XXI Aprile)
“Banchiere di giorno e duca di Bracciano la sera” come si diceva di lui nelle corti europee, Alessandro Torlonia diventa il più grande collezionista di antichità della sua epoca, assumendosi volontariamente il compito di ampliare il numero degli edifici in possesso della famiglia e di allestire nella villa un memorabile cantiere di nuove architetture con l’aiuto dei suoi architetti: Giovan Battista Caretti, Giuseppe Jappelli, Quintiliano Raimondi.
E’ lui che fa bonificare il lago del Fucino e istituisce il Museo Torlonia per conservare i 620 marmi antichi in suo possesso.
E’ lui che realizza:
- il Casino Nobile di Villa Torlonia
- il Parco di Villa Torlonia (arch. Caretti – 1832), raddoppiando l’estensione della proprietà di famiglia lungo via Nomentana
- i falsi ruderi di Villa Torlonia (1832)
- il Casino dei Principi di Villa Torlonia, ristrutturando un edificio preesistente (arch. Caretti – 1832)
- il Tempio di Saturno a Villa Torlonia (1836)
- il Campo dei Tornei a Villa Torlonia (1840)
- la Colonna onoraria a Villa Torlonia (1840)
- gli obelischi di Villa Torlonia dedicati a Anna Maria Torlonia (1840) e a Giovanni Torlonia (1842)
E’ sempre lui che:
- commissiona al Valadier il rifacimento della facciata del teatro Tordinona Apollo (1831)
- acquista le tenute del Castello e della Torre della Cecchignola (1832)
- trasforma il Palazzo Bolognetti Torlonia a piazza Venezia (1835)
- acquista il Teatro Argentina ((1859)
- acquista il Pineto Sacchetti (1861), con il Casale del Giannotto e il rudere del Casino nobile che fa demolire
- acquista Villa Albani (1865)
- costruisce la sede del Museo Torlonia alla Lungara (1875)
- ristruttura Palazzo Narducci a via San Sebastianello e lo trasforma nel convento della congregazione inglese delle Povere Ancelle del Santo Rosario (1886)
Il personaggio cui Alessandro si ispira è il cardinale Albani, protettore di Winckelmann e grande collezionista di antichità nella villa che sarà acquistata dai Torlonia nel 1866. Girovagare tra le stranezze e le eccentricità del parco (finte grotte, colonne, laghetti, statue, case moresche, capanne svizzere), per non parlare del complesso programma iconografico nall’interno della residenza, costituiva per gli ospiti del Torlonia un’esperienza simile a quella che si prova nel percorrere la galleria di Villa Albani o vedendo la raccolta di monete antiche.
La sua unica figlia ed erede Anna Maria Torlonia sposa Giulio Borghese. I loro figli prenderanno il nome del casato Torlonia.
Pagine a livello inferiore:
Pagina al livello superiore:
Pagine allo stesso livello:
- Accademia Nazionale delle Scienze
- Bunker di Villa Torlonia
- Campo dei Tornei
- Casina delle Civette
- Casino dei Principi
- Casino nobile di Villa Torlonia
- Catacombe ebraiche di Villa Torlonia
- Catacombe ebraiche di Villa Torlonia
- Gran teatro di Villa Torlonia
- Limonaia di Villa Torlonia
- Musei di Villa Torlonia
- Obelischi di Villa Torlonia
- Scuderie Vecchie
- Serra Moresca
- Serre di Villa Torlonia
- Sfingi di Villa Torlonia
- Storia di Villa Torlonia
- Tecnotown
- Tempio di Saturno
- Villino Medioevale di Villa Torlonia
- Villino Rosso
Pagine che parlano di questo soggetto
Altre pagine correlate:
In rete: http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-raffaele-torlonia_%28Dizionario-Biografico%29/
Biblioteca essenziale: