Sulla orme del padre Giovanni, continua la costruzione della grande villa di famiglia Alessandro Torlonia (1800-1886), “banchiere di giorno e duca di Bracciano la sera” come si diceva di lui nelle corti europee.
Alessandro Torlonia diventa il più grande collezionista di antichità della sua epoca, assumendosi volontariamente il compito di ampliare il numero degli edifici in possesso della famiglia e di allestire nella villa un memorabile cantiere di nuove architetture con l’aiuto dei suoi architetti: Giovan Battista Caretti, Giuseppe Jappelli, Quintiliano Raimondi.
Il personaggio cui Alessandro si ispira è il cardinale Albani, protettore di Winckelmann e grande collezionista di antichità nella villa che sarà acquistata dai Torlonia nel 1866. Girovagare tra le stranezze e le eccentricità del parco (finte grotte, colonne, laghetti, statue, case moresche, capanne svizzere), per non parlare del complesso programma iconografico nall’interno della residenza, costituiva per gli ospiti del Torlonia un’esperienza simile a quella che si prova nel percorrere la galleria di Villa Albani o vedendo la raccolta di monete antiche.
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In rete: http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-raffaele-torlonia_%28Dizionario-Biografico%29/