Tra le eccentricità di Villa Torlonia si fanno notare i due obelischi, posizionati davanti alla facciata anteriore e alla facciata posteriore del Casino Nobile. Sono in granito rosa ma hanno un aspetto decisamente diverso dagli obelischi egizi che ornano le piazze romane. Non hanno infatti rotture abrasioni, insomma sembrano nuovi.
- MAPPA della Zona Nomentano 1 (lungo via Nomentana)
Entrambi gli obelischi sono fatti erigere nel 1842 da Alessandro Torlonia che, anche seguendo il gusto dell’epoca, vuole avere nella sua villa degli obelischi egiziani, in memoria dei genitori. Gli obelischi infatti sono tipici elementi dell’arredo urbano di Roma. I due obelischi di Villa Torlonia sono alti 10,27 metri, di cui il fusto misura 9,98 e la cuspide (piramidio) 0,29; i quattro lati alla base misurano m. 1,11 ed i lati superiori m. 0,67. Il volume è di 8,51 metri cubi e la massa è di 22,187 tonnellate.
L’obelisco dedicato a Giovanni Raimondo Torlonia è quello davanti alla facciata principale del Casino Nobile, verso settentrione e l’ingresso monumentale su via Nomentana, mentre quello dedicato ad Anna Maria Torlonia si trova sul lato opposto del casino, davanti alla facciata posteriore. Su entrambi i monoliti sono presenti scritte in caratteri geroglifici la cui traduzione in latino si può leggere nelle basi in travertino.
Il testo inciso in geroglifici sull’obelisco dedicato al padre, tradotto in italiano, recita: ALESSANDRO TORLONIA DUCA DI CERI HA FATTO TAGLIARE DALLA CAVA DI BAVENO NEL SEMPIONE DUE NOBILI OBELISCHI. / QUESTO OBELISCO È DEDICATO DA ALESSANDRO PRINCIPE DI CIVITELLA CESI AL PADRE SUO GIOVANNI GIÀ DUCA DI BRACCIANO, AL FINE DI ETERNARE IL NOME DI LUI NELLA PATRIA. / L’ANNO 1842, IL MESE DI MESORI IL GIORNO 28 IN CUI L’OBELISCO LAVORATO IN GRANITO ROSA VENNE INNALZATO D’INCONTRO LA PORTA CHE GUARDA IL SETTENTRIONE.
Il testo inciso in geroglifici sull’obelisco dedicato al padre, tradotto in italiano, recita: IL FIGLIO DEL DUCA DI BRACCIANO HA ABBELLITO L’EDIFÌCIO DEL PADRE SUO (LA VILLA) HA EDIFICATO CASE SONTUOSE, BRILLANTI COME IL SOLE, PER LA PERPETUITÀ DEI GIORNI. / CON SINGOLARE MUNIFICENZA HA IL DUCA ALESSANDRO TORLONIA FATTO NAVIGARE DUE OBELISCHI DAL TICINO SINO A ROMA. / QUESTO MONOLITO S’INTITOLI L’OBELISCO DELLA FU DUCHESSA ANNA MARIA TORLONIA, CHE IN ATTESTATO DI OSSEQUIO HA FATTO SCOLPIRE IL FIGLIO SUO. / L’ANNO 1842 MESE THÒOT GIORNO 23 , VENNE INNALZATO L’OBELISCO D’INCONTRO LA PORTA CHE GUARDA IL MEZZOGIORNO: CIÒ SIA PER GIORNI INNUMEREVOLI.
Tutto nasce dal principe Alessandro Torlonia che formula al vicere di Egitto la richiesta di vendergli due obelischi autentici. Non avendo ricevuto risposta per tutto il 1838, il principe romano decide di farseli, utilizzando il granito rosa proveniente dalle cave di Baveno, sul lago Maggiore (all’epoca nel regno di Sardegna, oggi in provincia di Verbania) il più simile, tra i graniti disponibili a quello di Assuan.
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