Piazza Melozzo da Forli è uno slargo di viale del Vignola dove convergono via Virgilio Vespignani, via Luca Signorelli, via Pier della Francesca e un breve tratto di strada che porta a piazza Perin del Vaga.
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Piazza Gentile da Fabriano è uno slargo del quartiere Flaminio su lungotevere Flaminio. Su questa piazza si imposta il Tridente Flaminio.
Il grande palazzo in piazza Perin del Vaga 4 occupa tutto l’isolato di piazza Perin del Vaga, via Girolamo Muziano, via Raffaele Stern, lungotevere Flaminio, via Masolino da Panicale.
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Piazza Perin Del Vaga è una piccola piazza ellittica, pedonalizzata, in mezzo al complesso ICP Flaminio II.
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via Pier della Francesca è una breve strada del quartiere Flaminio che collega viale del Vignola a via Guido Reni.
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Villa Riccio è un complesso edilizio nell’isolato tra lungotevere Flaminio, via Donatello, viale del Vignola e via Raffaele Stern, un esempio di architettura economica che, grazie all’intuito dei progettisti, alla posizione e alla cura degli abitanti, è diventato oggi un posto chic e costoso.
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La storia dell’area oggi denominata quartiere Flaminio, ha origini antiche. I Romani chiamarono quest’area pianeggiante Prata Flaminia dal nome della via Flaminia, una delle sette vie consolari di Roma voluta nel 220 a.C. dal censore Gaio Flaminio alla vigilia delle guerre contro Annibale. Continue reading →
Lungotevere Flaminio è la prosecuzione di lungotevere delle Navi, da piazzale Belle Arti (in corrispondenza di ponte Risorgimento) a piazza Antonio Mancini (in corrispondenza di ponte Duca d’Aosta), dove il grande viale lungo il fiume prosegue con il nome di lungotevere Thaon di Revel. Come tutti i viali lungo il Tevere, è stato realizzato sugli argini di contenimento del fiume.
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Cipresso. A piazza Melozzo da Forlì, il cerchio di cipressi che vediamo oggi deriva da quello piantato dai botanici francesi a inizio Ottocento quanto inizia la sistemazione, subito interrotta, del Parco de Gran Cesare. Ciparissio uccide per errore il suo amico cervo, simbolo di rinascita. Il suo dolore è inconsolabile e per questo si trasforma in cipresso, l’albero sempre triste.
Seth consegna al padre Adamo, in punto di morte, i tre semi che gli aveva consegnato l’angelo da cui nascono tre piante: un cedro, un cipresso e una palma, che diventano un unico albero simbolo della Trinità. Gli ebrei lo tagliano e ne fanno un ponte che la regina di Saba rifiuta di calpestare perché predestinato a essere il legno della Croce.