Ponte Duca d’Aosta

Tra Ponte dela Musica e Ponte Milvio, al termine di lungotevere Flaminio in corrispondenza di piazza Mancini dove inizia lungotevere Thaon di Revel, sorge ponte Duca d’Aosta, noto anche come ponte del Foro Italico.

Ponte Duca d’Aosta è senz’altro uno dei più notevoli e belli della città per l’arditezza della costruzione e per la linea particolarmente essenziale ed elegante.  Il ponte supera il Tevere con un’ arcata a sesto molto ribassato la cui linea di intradosso ha cento metri di corda e dieci metri di freccia.  Ai lati vi sono due arcate minori (ventidue metri di corda e tre metri e mezzo di freccia) destinate al deflusso delle acque di piena nelle golene. La struttura è in cemento armato e l’arcata principale ha un’ossatura cellulare sul tipo di quella del Ponte Risorgimento. Il ponte è rivestito in lastre di travertino e ha sulle testate quattro cippi con bassorilievi che riproducono episodi eroici della prima guerra mondiale, sull’Isonzo, sul Tagliamento, sul Sile e sul Piave.

Il Ponte Duca d’Aosta è concepito con la realizzazione del complesso del Foro Mussolini. Il ponte è posizionato di fronte all’obelisco (Obelisco del Foro Italico) in asse con il grande viale di accesso allo Stadio Olimpico, e collega il Foro e il Palazzo del Littorio, oggi Ministero degli Esteri, con il quartiere Flaminio. Il ponte inoltre deve contribuire a smaltire il traffico che dal settore nord della città si dirige verso il centro. L’intero impianto urbanistico della zona si articola di fatto sull’asse determinato dal grande viale dello Stadio e da questo nuovo ponte la cui posizione fu confermata nel Piano regolatore del 1931.

Dopo una serie di progetti elaborati nel 1932 da Enrico Del Debbio, il Ministero dei Lavori Pubblici bandisce nel 1935, un appalto-concorso per la sua realizzazione. Sono presentati 18 progetti di alcuni tra i più noti architetti romani. La commissione sceglie per l’esecuzione il progetto dell’arch. Vincenzo Fasolo (i calcoli erano dell’ing. Antonio Martinelli) e segnala con una menzione i lavori di Piero Aschieri e Vittorio Morpurgo, Cesare Pascoletti, Mario Ridolfi e Enrico Del Debbio. Il ponte è effettivamente costruito dal 1936 al 1939 e dedicato a Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta, morto a Torino pochi anni prima (nel 1931), il mitico comandante della gloriosa terza armata che nella prima guerra mondiale si era distinta per la travolgente avanzata con cui, a partire dall’attraversamento del Piave il 24 maggio, aveva riconquistato le posizioni perse dopo la disfatta di Caporetto.

I lavori relativi alla costruzione sono costati 12 milioni di lire.

Sulla riva del Tevere dalla parte del Flamini, dove fu costruito Ponte Duca d’Aosta, c’erano diverse spiagge con stabilimenti balneari molto frequentati dai romani (la Spiaggia Polverini, per esempio).

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Bibliografia essenziale

  • “Guida all'architettura moderna. Roma. 1909-2000”, di Tullio Ostilio Rossi
  • «Architettura», luglio 1936; aprile 1942 (il ponte realizzato);
  • "L'Architettura», n. 28, febbraio 1958; Il Foro ltalico e lo Stadio Olimpico, pp. 235-43.
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