La palazzina Lutetia sorge su piazza Ungheria, tra via Panama e viale Liegi e possiamo dire che da questa palazzina nasce Piazza Ungheria.
Piazza Ungheria, così come noi la conosciamo, nasce nel 1928 con il tracciamento di via Panama, una strada creata per permettere l’edificazione dei parchi di Villa Grazioli e Villa De Heritz.
Siamo nell 1928. La grande e affollata piazza che tutti conosciamo allora non esisteva. Lì c’era solo un incrocio tra due vie importanti:
- l’antichissimo asse viario, oggi percorso da viale Gioacchino Rossini e viale Romania, che seguiva il tracciato dell’antica via Salaria Vetus e
- il nuovo asse, costituito dalle attuali viale Liegi e viale dei Parioli, realizzato pochi anni prima (a fine Ottocento), per collegare la via Salaria alla via Flaminia.
In quell’anno, nasce via Panama e sul lotto di terreno tra la nuova via e viale Liegi viene progettata la palazzina Lutetia, .
La grande palazzina, progettata da Giovanni Battista Milani e costruita dall’impresa “Provera e Carrassi”, presenta il classico piano rialzato con bugnato liscio, tre piani, una balconata che si aggetta sul portone abbellito da due colonne di granito, marcapiani, finestre incastonate nei bugnati e un attico con due terrazze. Nulla di speciale quindi dal punto di vista architettonico.
Ma il suo progettista decide di “tagliare” (diciamo così) l’angolo del lotto verso il centro dell’incrocio dei due assi viari di cui abbiamo parlato, per avere una nuova facciata orientata verso verso l’incrocio. Tale “arretramento” della costruzione genera automaticamente lo spiazzo davanti alla nuova facciata che oggi possiamo vedere passando lì davanti.
Il Comune apprezza talmente la decisione di Milani che decide la realizzazione di una piazza al posto di un complicato incrocio di cinque via e impone l’arretramento ai proprietari delle altre costruzioni che si affacciano (o si affacceranno sull’incrocio). Parliamo del palazzo tra viale Liegi e viale Gioacchino Rossini su cui sarà realizzato l’edificio che ospita il caffè Hungaria, della futura la chiesa di San Roberto Bellarmino, tra viale Romania e via Panama, e il palazzo tra viale dei Parioli e viale Romania.
Anche il Villino Panzuti deve contribuire alla realizzazione della piazza e la proprietà del conte Panzuti perde tutta la parte del suo giardino che si estendeva verso il veccho incrocio. In cambio, il conte è autorizzato a realizzare il villino gemello che oggi vediamo a destra del primo, e a dotare entrambe le costruzioni di un avancorpo per accogliere a livello stradale negozi e dare così vita al nuovo slargo a cui è dato il nome di piazza Ungheria.
Testo tratto da “Viale dei Parioli, una passeggiata da piazza Ungheria all’Acqua Acetosa”, secondo libro della Collana Roma2pass.
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