Casa generalizia dei Carmelitani scalzi

In corso d’Italia 10, adiacente alla chiesa di Santa Teresa d’Avila, ha sede il convento della Casa generalizia dell’Ordine dei Carmelitani.

Su corso d’Italia, tra via Aniene e la basilica di Santa Teresa d’Avila c’è un palazzo per uffici realizzato nel 1968 su progetto degli architetti Giulio Pediconi e Mario Paniconi, che sorge al posto di una parte del vecchio collegio dei Carmelitani. E’ la Casa Generalizia dei Carmelitani Scalzi.

All’angolo di Via Aniene con corso d’Italia l’immagine della Beata Vergine del Monte Carmelo sorregge in piedi un bambino che porge ai passanti i paramenti sacri dell’ordine il cui stemma caratterizza il pannello in piastrelle di ceramica.

Proseguendo su Corso d’Italia verso la chiesa troviamo una delle preesistenti strutture in laterizio realizzate nel 1901 da Tullio Passarelli costituito da una facciata ad arcate con un solo piano finestrato a voltine (aggiunto negli anni ’60).

L’arcata centrale, chiusa da un cancello in ferro ornato dallo stemma dei Carmelitani, dava accesso all’ampio giardino che una volta si estendeva fino a Via Isonzo e che invece negli  anni Sessanta è stato occupato dall’ampia losanga quadrangolare di un edificio che ospita il convento della Casa generalizia. L’Ordine dei Carmelitani si trasferirà qui  alla fine dell’Ottocento quando le sedi in via della Panetteria 45 e vicolo dello Scalone 12, presso i giardini del Quirinale, furono espropriati nel 1873. Attualmente questi edifici fanno parte della residenza del Presidente della Repubblica italiana.

Il Padre generale dell’epoca, P. Bernardino di S. Teresa, decise quindi di comprare un terreno su Corso d’Italia, allora solo parzialmente edificato. Al giovanissimo Tullio Passarelli (1869-1941), allievo di Gaetano Koch, fu affidato il progetto di costruzione di un convento e di una grande chiesa dedicata a Santa Teresa d’Avila. I lavori per il convento iniziarono subito e fu inaugurato il 25 giugno 1897, all’epoca l’indirizzo era corso d’Italia n. 10. Si trattava di un grande edificio di quattro piani, con un cortile interno, lo stile era quello romanico lombardo, con finestre ad arco al piano terra e all’ultimo piano.

L’edificio su via Aniene si presenta con una facciata scandita da lesene di cemento che partono dal primo piano  scandendo la finestratura interrotta ritmicamente da bovindoli squadrati. Il ritmo di queste sporgenze finestrate, tre verticali ed una orizzontale movimenta la facciata per l’altezza di due piani intermedi  dei quattro totali che formano il complesso. L’attico è caratterizzato da un’alta grata in prefabbricato di cemento che nasconde i volumi ed i macchinari di servizio che sono alloggiati sulla copertura.

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Corso d’Italia

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