Basilica di Santa Teresa d’Avila

La Basilica di Santa Teresa d’Avila, con annessa la Curia Generalizia dei Carmelitani Scalzi, sorge in corso d’Italia, di fronte alle Mura Aureliane tra Porta Pinciana e piazza Fiume, dove sorgeva l’antica Porta Salaria.

La dedica di questa basilica a Santa Teresa d’Avila si deve al fatto che fu proprio la grande santa spagnola del secolo sedicesimo, insieme a San Giovanni della Croce, a ottenere da papa Clemente VII il riconoscimento della riforma dei Carmelitani, antico ordine religioso nato dagli eremiti del Monte Carmelo, che diede origine ai Carmelitani Scalzi.  Sul monte Carmelo  visse il profeta Elia e secondo un’antica tradizione i suoi discepoli si convertirono al Cristianesimo e aiutarono gli apostoli a diffondere il vangelo.  Per completezza aggiungo che Clemente VII Medici è il papa che vide nascere, senza riuscire a fermarlo, lo scisma anglicano.

La chiesa di corso d’Italia, progettata da Tullio Passarelli in stile romanico-lombardo, è inaugurata nel 1902 ma sarà successivamente ristrutturata e rifinita nei particolari, anche dallo stesso Passarelli.

La facciata, in forme eclettiche romanico-gotiche, è suddivisa in due ordini: l’inferiore, aperto da un grande portale aggettante simile a un protiro sostenuto da fasci di colonne, presenta una lunetta decorata con un bassorilievo raffigurante Gesù Cristo che benedice santa Teresa d’Avila (, in marmo di Giuseppe Trabacchi).  Nell’ordine superiore è posta una loggia ad arcatelle e un grande rosone in marmo traforato, sormontato da una finestra a croce.  A coronamento, la sporgenza del tetto è sorretto da eleganti mensole.  Le due valve bronzee a rilievi sul portale (del frate Serafino Melchiorre) sono del 1983 e raffigurano il giubileo straordinario di quell’anno.

Caratteristico il possente campanile, alto più di 40 metri, che si erge nel retro e si staglia con eleganza di fronte alle Mura Aureliane.  E’ a pianta quadrangolare, con trifore e colonnine in travertino, ornato di archetti pensili e di un orologio.

All’interno della chiesa si accede attraverso un interessante portale in bronzo(, eseguito nel 1983 da Serafino Melchiorre) decorato con rilievi raffiguranti le storie della vita di Teresa d’Avila.

L’interno, a forma gotico-italiano, è a tre navate.  Fino al 1936, quelle laterali erano sopraelevate rispetto alla centrale.  Numerosi gli altari, disegnati dal Passarelli, con diversi bassorilievi (del Piraino).  Di notevole effetto la grande statua di Santa Teresa di Giuseppe Trabacchi, uno scultore che ha lavorato molto al Verano, e la statua di San Giuseppe con Gesù adolescente.  All’altare del Santo Bambino di Praga, particolarmente venerato dai Carmelitani, vediamo un trittico marmoreo.  Belli infine i confessionali in ebano.

Durante gli scavi per la costruzione dell’edificio, furono ritrovate diverse tombe del Sepolcreto Salario e un tratto della Salaria Vetus che da Porta Collina si dirigeva verso Antemnae, naturalmente prima che fosse realizzata la cinta delle Mura Aureliane.

Sulla destra della basilica, all’angolo di corso d’Italia con via Po, sorge villa Marignoli.  Davanti alla chiesa, dall’altra parte della grande strada, vediamo la più bella torre delle Mura Aureliane, detta Turris omnium perfectissima.

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In rete:  https://www.rerumromanarum.com/2020/04/casa-generalizia-dei-carmelitani-scalzi.html,

Immagini: www.flickr.com/photos/dealvariis/albums/72157709855832036

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