Storia del quartiere Trieste

Il quartiere Trieste è il nome del diciassettesimo dei 35 quartieri di Roma ed è indicato sulle targhe stradali con Q. XVII.

Il quartiere nasce nel 1926, dallo scorporo di parte del preesistente quartiere Salario e prende il nome di “Savoia”, in omaggio alla “gloriosa casa Sabauda” e al re che abitava nell’adiacente Villa Savoia. Il limite stradale dello scorporo è viale Regina Margherita.

La sistemazione del nucleo storico del quartiere inizia con il piano regolatore del 1911, firmato dall’architetto Edmondo Sanjust di Teulada, per concludersi intorno agli anni ’30 con l’edificazione prima di villini e poi di complessi di abitazione a carattere più intensivo, costruiti sui parchi di ville non più esistenti o di cui e’ rimasto solo il casino nobile (per esempio, Villa Lancellotti e Villa Chigi). Tra il 1918 ed il 1926 si costruisce, oltre che intorno a piazza Bologna, ai Parioli e a piazza Quadrata, anche tra la Salaria e la Nomentana, lungo via Tagliamento e corso Trieste, su aree convenzionate tra la Società Generale Immobiliare, la marchesa Teresa Torlonia Gerini e l’impresa Federici.

Nel 1946, con la caduta della monarchia, il quartiere è rinominato “Trieste”, in riferimento a corso Trieste che, insieme a viale Eritrea e viale Libia, costituisce l’asse centrale del quartiere.

Così come tutti i quartieri di Roma successivi al quindicesimo, il Trieste è sprovvisto di uno stemma identificativo.

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