Storia di Villa De Heritz

La storia del complesso di Villa De Heritz si rifà a un antico casino di caccia, Villa Digne, poi distrutto dal fuoco, della grande Vigna Altieri che a metà Ottocento entra a far parte di Villa Biondi.

La tenuta si estendeva dal vicolo di San Filippo fino alla via Salaria”. “Casa con corte ad uso di villeggiatura” nella proprietà di Biondi Paolo quondam Francesco Enfiteuta perpetuo de’ SS. di S. Maria in Via, di Altieri P.pe Paluzzo e di Scotti Cristoforo” (Vigna Altieri). Sparse nella tenuta sono indicate varie case “ad uso della vigna”. La prima è il casino di Digne, oggi la sede direzionale della LUISSS a viale Romania. Una seconda “casa con corte ad uso di villeggiatura” si trovava (e si trova ancora) lungo la via Salaria.

Adiacente alla villa Biondi c’è, sempre sulla via Salaria la vigna, con relativa “casa con corte ad uso di villeggiatura” nella proprietà di Ottaviano Carozzi Lecce. E’ questa Villa Lecce, in cui sono compresi anche un “bosco di delizia” e un giardino”.  Sia i Biondi ce i Lecce sono fino a quel momento enfiteuti di casa Altieri (Vigna Altieri).

Alla morte di Paolo Biondi (1836) la proprietà passa alle figlie, che la cedono (1839) a Sisto Riario Sforza. Questi acquista (1846) anche la Villa Lecce. Le due ville appartengono nel 1878 conte Giovanni Campbell Smith de Heritz, e nello stesso anno viene scorporata dalla proprietà la vigna Simonetti, ceduta ad Adamo Colonna e nucleo della futura villa Grazioli, la cui edificazione comportò la demolizione del casino Simonetti. Non è chiaro fino a quando, sullo sfondo dei successivi avvicendamenti enfiteutici, la casa Altieri abbia mantenuto la proprietà del fondo.

Villa Biondi, a fine Ottocento, è frazionata in diversi fondi e nel 1878 Giovanni Campbell Smith conte de Heritz, dopo che aveva preso in affitto per diversi anni Villa Lancellotti sul lato opposto della via Salaria, acquista la Villa di Digne, parte della grande Villa Lecce, costruisce il casino nobile e sistema il parco con boschetti, fontane e giochi d’acqua.

Alla sua morte anche i conti de Heritz non riescono a sottrarsi alla tentazione di ricavare dalla villa il massimo profitto possibile e vendono tutto alla Società Generale Immobiliare che stipula nel 1928 con il Comune una convenzione per la costruzione di un quartiere residenziale di pregio. Sull’originario parco, tra le due guerre, nascono la chiesa di San Roberto Bellarmino e i palazzi che tuttora vediamo in via Panamavia Limavia Lisbona e via Bruxelles.

Villa de Heritz è acquistata nel 1919 alla Società Generale Immobiliare, che stipula nel 1928 una convenzione con il Comune per la costruzione di un quartiere residenziale di pregio, costruito nel decennio successivo lungo via Panama, via Lisbona, via Lima e via Bruxelles. Al 1929 risale la ricostruzione del casino di Digne, ad opera di G. B. Milani che nell’adozione del nicchione centrale sembra richiamarsi esplicitamente al distrutto casino della villa Sacchetti al Pigneto, opera di Pietro da Cortona. La villa Lecce, attualmente esistente lungo la Salaria, è stata restaurata secondo un analogo gusto secentista. ???

La parte rimasta della villa sul nuovo viale Romania, con il casino nobile e il parco intorno, non può essere distrutta e lottizzata per una clausola introdotta dagli eredi De Heritz sull’obbligo di destinazione d’uso del complesso a scuola. Nel 1929 il vecchio casino di Digne è demolito e ricostruito, salvando solo la facciata. Il progettista è Giovanni Battista Milani che nell’adozione del nicchione centrale sembra richiamarsi esplicitamente al distrutto casino della villa Sacchetti al Pigneto, opera di Pietro da Cortona (Pineta Sacchetti).

Nella Villa abiterà fino alla morte Bruno Mussolini (1918, 1941), aviatore, terzogenito del Duce. All’interno dell’abitazione, al piano terreno, erano stati realizzati dei cippi marmorei con scolpiti i nomi degli aviatori italiani compagni di Bruno nelle sue trasvolate. Nel 1943, sotto il giardino davanti all’ingresso dell’edificio, è realizzato il rifugio di guerra con una uscita di emergenza verso il cancello su via Panama.

Dopo la guerra, il casino di villa de Heritz con il parco residuo è acquistato dalle Suore dell’Assunzione, che costruiscono la chiesa e il convento con il chiostro interno e poi l’istituto scolastico. L’edificio è l’attuale Istituto delle Suore dell’Assunzione, al quale è stato aggregato nel secondo dopoguerra l’edificio dell’omonima scuola.

Sono le suore (non rivelando a nessuno il luogo esatto) che fanno seppellire nel parco le parti portate a Roma del motore e delle ali dell’aereo in cui era morto Bruno Mussolini e, dopo la guerra, fanno interrare gli ingressi del rifugio. Una grande striscia di terra a nord ovest, da viale Romania a via Panama è venduta all’ACEA e nel terreno su viale Romania e via del Canneto, l’ACEA realizza una sotto stazione elettrica sotterranea rinvenendo (e subito cancellando) tracce di cunicoli catacombali che sembravano collegare le catacombe dei Giordani (che si estendono sotto Villa Ada) con il cosiddetto Cimitero di Panfilo (sotto via Giovanni Paisiello), con una stanza di scambio, un piccolo allargamento del cunicolo che consentiva ai trasportatori di tufo di incrociarsi. Nella parete del terreno verso via Panama invece, dopo diversi passaggi di proprietà, è stato fatto un grande scavo per la realizzazione di un parcheggio interrato i cui lavori sono stati interrotti per gravi inadempienze nella concessione. Al di là di questo brutto scavo, si vede il Casale Renzi e il cantiere bloccato di un antico casale che i proprietari hanno tentato di trasformare abusivamente in grande e moderna villa.

Nel … il complesso delle scuole elementare e medie è gestito dalla Roma English School (verificare nome). Il convento, ormai spopolato di suore, è trasformato in una residenza di grande prestigio, intitolata a Maria Eugenia fondatrice dell’ordine, che ospita parlamentari e uomini di affari temporaneamente a Roma

Dopo il 2000, tutto il complesso è acquistato dalla Libera Università degli Studi Sociali LUISS che lo ristruttura e amplia per trasformarlo in un moderno ateneo del tipo delle prestigiose università anglosassoni. Durante i lavori vengono rimossi i marmi scolpiti che Bruno aveva fatto apporre nella sua dimora.

E’ un solo un ricordo del giardino di Villa Lecce, di Villa de Heritz e della vigna Simonetti, l’attuale Parco Isaac Rabin, tra via Panama e il muro di cinta di Villa Ada.

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