Nel film Fantozzi contro Tutti, la mitica gara in bici è stata interamente realizzata sul Monte Antenne.
Il grande portone di ferro di Forte Antenne, situato al civico 25 di via del Forte Antenne, è visibile quando la gara ha inizio.
Successivamente la corsa si snoda tra questa via e via di Ponte Salario.
Il grande portone con il ponte levatoio e lo stemma Savoia in alto, è visibile anche nella scena dell’arrivo del Visconte Cobram che giunge da sinistra guardando frontalmente la scena.
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Monte Antenne
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Nella sequenza iniziale del film “I ragazzi della Roma violenta” un giornalista porta avanti una serie di interviste sulla violenza. Una di queste interviste si svolge di fronte al Liceo Classico Giulio Cesare (Zona Trieste 2) Continue reading →
Nel film di Carlo Vanzina “Le finte bionde” (1988) una colf sentenzia: “lo sto al quartiere Trieste … ‘na tristezza“. E una sua collega risponde: “In zona Trieste vado a ballà: locale Piper, bella gente, molto caruccio“.
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I soliti ignoti è un film del 1958 diretto da Mario Monicelli con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Totò, Carla Gravina, Claudia Cardinale, che racconta della più sgangherata e comica banda di scassinatori del mondo.
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I tartassati è un film del 1959 diretto da Steno e interpretato da Totò e Aldo Fabrizi, nuovamente insieme reduci dal grande successo di Guardie e ladri e dal meno apprezzato Una di quelle. Prodotto da Mario Cecchi Gori, il film può essere considerato in senso figurato un seguito di Guardie e ladri “in versione medio-borghese”, difatti i due protagonisti si ritrovano negli stessi ruoli di “ladro” e “guardia”. Ma a differenza di quanto succede nell’altra pellicola dove i furti sono in qualche modo “moralmente giustificati” dalla povertà di Totò, qui egli è ricco e ruba per avidità. Questo rende tutto il film più leggero rispetto al precedente.
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Il grande cocomero è un film del 1993 di Francesca Archibugi centrato sulla vita dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di via dei Sabelli, nel quartiere San Lorenzo.
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A Villa Borghese, uno degli emblemi della potenza e dei contrasti di Roma, un luogo in cui si incontrano energie opposte, dal cui incontro nasce quasi sempre la più pura idea di bellezza, nessun regista vorrebbe rinunciare, nessuna storia è giusto che si senta esclusa da un tale miracoloso quadro. E così, accanto agli Alberto Sordi e ai Mastroianni del passato, troviamo i Lino Banfi e le Edwige Fenech degli anni ’80 e perché no, i Fantozzi a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90.
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[…] Ed ancora il signor
Pincio, il luogo che non può che ispirare romanticismo, continua ad essere citato nel cinema da uno dei più prolifici artisti italiani,
Steno, che ne
Il tango della gelosia, ambienta in una notte stellata la scena in cui il buon Diego (Diego Abatantuono) per un equivoco pensa di avere “via libera” con la bella e ricca Lucia (Monica Vitti).
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Nel 1950 Villa Borghese appare nel film Domenica d’agosto di Luciano Emmer, facendo da cornice al primo vero ruolo del divino Marcello Mastroianni, che, immerso nell’afa di Roma, amoreggia castamente con la sua virtuosa innamorata davanti ad una delle fontane della Villa, in cui bambini si tuffano in cerca di frescura. L’attore in questo film è giovanissimo e, prima di allora, aveva ricoperto solo piccolissimi ruoli. Continue reading →