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Archivio tag: dafare
Acquedotto dell’Acqua Paola
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Quartiere dell’Oca
Quartiere dell’Oca è il nome attribuito ad un estremo territorio del Rione Campo Marzio, tra piazza del Popolo e Ripetta. Continue reading
Mausoleo di Augusto
Il Mausoleo di Augusto sorge al centro di piazza Augusto Imperatore. Continue reading
Stadio del nuoto
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- MAPPA della Zona Flaminio 2 (da Belle Arti a via Guido Reni, tra il Tevere e viale Tiziano)
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Giovanni Battista Giovenale
Giovanni Battista Giovenale nasce a Roma il 1849. Architetto, ingegnere, restauratore e storico dell’architettura, costituì per oltre mezzo secolo una figura di primo piano nel panorama culturale romano.
Formatosi a Roma, inizia l’attività nel periodo della cosiddetta “febbre edilizia”: dopo il concorso per il palazzo delle Esposizioni (1876), Giovenale, fu tra gli artefici del rinnovo e della trasformazione della città capitale.
Le sue prime realizzazioni riguardano interventi sul tessuto urbano del centro storico, come il restauro del palazzo Wedekind (1879), a piazza Colonna (fu lui a mettere un solo orologio sulla sommità dell’edificio in luogo dei due originari).
Spesso ebbe a che fare con ampliamenti di fabbricati, talvolta anche di sensibile entità, effettuati con malcelato intento speculativo da committenti facoltosi: eclatante in tal senso è l’edificio che il marchese Filippo Theodoli fece costruire, su progetto del G., nel giardino della propria residenza di via del Corso accorpandolo a essa. Interventi di questo tipo venivano attuati in virtù di licenze edilizie rilasciate per lavori di “sopraelevazione” (con l’opportuna modifica delle coperture e l’aumento di altezza degli ambienti sottostanti) e di “riduzione” degli alti ambienti risultanti (come nei palazzi Malatesta, oggi Pecci-Blunt, e Costaguti).
È palese in questi primi lavori la ricerca di soluzioni progettuali il più possibile corrette che non pregiudicassero ulteriormente l’omogeneità del tessuto urbano: volontà concretizzata dal G. in una grande sobrietà stilistica, la quale risulta peraltro con altrettanta evidenza anche nelle architetture affrontate ex novo, come i casamenti Mencacci-Pericoli, oggi hotel Tritone, Spithöwer e Tombari, nei quali il progettista si rifece ad austeri modelli cinquecenteschi o della prima architettura barocca (rispettivamente: ibid., prott. 55733/1886 e 92343/1890; 8831/1886; 59039/1888).
Del tutto differente l’atteggiamento progettuale del G. alle prese con particolari tipologie residenziali come il villino unifamiliare o la palazzina di lusso: nel complesso costituito dal casamento e dal villino Folchi e nel villino Boncompagni, di epoca successiva, tra le più pregevoli realizzazioni della zona di villa Ludovisi, il G. attinse con mano particolarmente felice al repertorio formale tardobarocco, sorprendente omaggio a un gusto che come archeologo e restauratore lo stesso architetto negava polemicamente.
Dopo gli scandali finanziari che avevano sancito la crisi dell’attività edilizia, il G., dando voce alla necessità fattasi urgente di salvaguardare la qualità del patrimonio architettonico, fondò nel 1890 l’Associazione artistica fra i cultori di architettura, che, analogamente alle istituzioni sorte in Francia e in Gran Bretagna, nacque con l’obiettivo di risollevare le sorti e il prestigio dell’architettura attraverso una serie di iniziative volte allo studio dei monumenti, in particolare di quelli della cosiddetta “età di mezzo”, ma anche alla promozione di concorsi per la realizzazione degli edifici pubblici o di rappresentanza. L’azione di tutela, costante, e per certi versi ambigua, era esercitata attraverso una sorta di vigilanza compiuta da una commissione dei rioni, composta da quattordici soci, a cura della quale venne redatto un Inventario dei monumenti, intrapreso a partire dal 1895 durante la presidenza di Gaetano Koch, e che ebbe l’indubbio merito di rivalutare i pregi artistici di una certa edilizia minore.
Il restauro della chiesa di S. Maria in Cosmedin (1896-99) vide il G. impegnato personalmente fin dagli studi preliminari, condotti con grande rigore filologico. La fase progettuale, egualmente affidata al G. e oggetto di plauso unanime da parte dei contemporanei, costituì il manifesto del cosiddetto “restauro scientifico”, secondo il quale l’indicazione metodologica di intervento doveva essere dedotta in maniera univoca dall’analisi della formazione del monumento, e attuata rendendo i rifacimenti e le eventuali aggiunte individuabili in ogni tempo.
Fonte: Raffaella Catini Dizionario Biografico degli Italiani Treccani
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Torretta Valadier
La Torretta Valadier è sul lato “fuori Roma” di Ponte Milvio
La Torretta Valadier è un monumento di valore storico-architettonico costruito nell’inverno 1804-05 su disegno dell’architetto Valadier in sostituzione della precedente torretta merlata. Ridisegnando l’antico Tripizone, alla Torretta è stata data la forma di arco trionfale romano, attraversato dalla strada e rivestito con materiali eterogenei, inserendo sui prospetti principali due lapidi marmoree monumentali ed aprendo sui prospetti laterali due finestre, di foggia analoga a quella delle terme romane. Di fronte, vennero collocate nel 1825 le due sculture di Cristo e di San Giovanni Battista di Francesco Mochi. Dal portone d’ingresso, mediante scala interna, si accede allo spazio deputato all’esposizione, che si sviluppa su due piani.
Fonte: OpenHouse
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- Due strane statue a Ponte Milvio
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Arco di Sisto V di A. Venditti
L’Arco di Sisto V o arco delle Pere nel piazzale Sisto V è a pochi passi dal quartiere Tiburtino e segna il confine tra il rione Esquilino e il rione Castro Pretorio. Continue reading
Ponte delle Valli
Il ponte delle Valli supera l’Aniene e collega il quartiere Trieste, e in particolare la Zona di piazza Vescovio e la Zona del Quartiere Africano, col quartiere Montesacro (nel Municipio III)
Marcantonio IV Borghese
Marcantonio IV Borghese (1730-1800) è stato il marito della famosa Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone. Continue reading