(PA501) Lungo il Miglio delle Arti

Questa pagina descrive la passeggiata Roma2pass “Lungo il Miglio delle arti. Due passi da Villa Glori a Monte Mario”.

Questo itinerario si svolge lungo il rettilineo di circa mille e metri, costituito da viale Pietro de Coubertin, via Guido Reni, il Ponte della Musica e via Roberto Morra di Lavriano, alle pendici di Monte Mario, sotto Villa Madama, che ha oggi assunto una valenza non solo per i quartieri che attraversa ma a vantaggio di tutta Roma e della città metropolitana intorno.

Da area marginale, utilizzata per galoppatoi, impianti militari e baraccopoli, essa è stata scelta, in occasione delle Olimpiadi del 1960, come sede per realizzare il Villaggio Olimpico, il Palazzetto dello sport, lo stadio Flaminio e il Palazzo del CONI; successivamente sono sorti nella stessa area l’Auditorium e il MAXXI ed è in corso di progettazione la Città della scienza). Il Ponte della Musica, nel 2010, ha collegato questo straordinario insieme al lembo meridionale di un altrettanto straordinario complesso sportivo architettonico costituito dal Foro Italico e in particolare dalla Casa della Scherma, creando così un vero e proprio miglio delle belle arti, dello sport e della scienza, ormai noto come il “Miglio delle Arti”che si sta avviando a diventare un sistema urbano unitario in grado di offrire opportunità concrete di riqualificazione e sviluppo di attività connesse alle arti, allo sport ed alla scienza a servizio dell’intera Città Metropolitana di Roma. Con il Piano Regolatore del 1090 e l’Esposizione Universale del 1911 a Roma si è realizzato un ambiziosissimo progetto la cui eredità principale di cui possiamo oggi godere è Valle Giulia, la cosiddetta valle delle Accademie, percorsa in tutta la sua lunghezza dal viale delle Belle Arti, la Galleria d’Arte Moderna e la sistemazione di Villa Borghese su quel versante. Negli stessi anni, al Flaminio è stato disegnato un tridente, con fulcro in Piazza Gentile da Fabriano, che riprende l’originale elemento urbanistico di Piazza del Popolo. In particolare, erano previsti due collegamenti per rompere l’isolamento di questo nuovo quartiere tutto racchiuso da un’ansa del Tevere: un ponte da una parte e un grande viale dall’altra, che arrivava alle pendici di villa Glori, tra il Campo Corse Parioli e le Stadio Nazionale (opere entrambe realizzatati in quegli anni). Il grande viale è stato in parte realizzato con via Guido Reni ma da una parte è arrivato subito l’isolamento portato dalla costruzione del grande blocco delle caserme di via Guido Reni e dall’altra, nel dopoguerra con il Campo Parioli e la demolizione dell’Ippodromo di Villa Glori e dello Stadio della Rondinella, si è creata una situazione di degrado totale. E a poco sono servite nel 1960 le belle costruzioni “olimpiche”: il Villaggio olimpico, il viadotto di corso Francia, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Olimpico. Per fortuna, dopo una discussione infinita (vedi Accademia di Santa Cecilia), si è deciso di costruire qui il nuovo Auditorium di Roma e le caserme hanno incominciato a smobilitare, è arrivato il MAXXI e si è realizzato il Ponte della Musica, previsto nel piano regolatore di tanti anni fa. E’ nato così il Miglio delle Arti, un vecchio asse, ma profondamente rinnovato, dedicato alle Belle Arti, allo Sport, alla Scienza, un’asse viario magico che collega le pendici boscose di Villa Glori con quelle di Monte Mario con un percorso rettilineo, percorribile nella sua interezza solo a piedi o in bicicletta. Una strada che allinea, uno dietro l’altro, sport, arte, musica, teatro, architettura. Ma non ti aspettare di incontrarci pittori, critici cinematografici, musicisti, ne turisti o calciatori. Nonostante non offra nemmeno un negozio di jeans ne una gioielleria, le domeniche di bel tempo ci trovi i romani, bambini e persone anziane, ragazzi e signore della Roma bene, che vengono qui non tanto per vedere, ma anche per passeggiare, andare in bicicletta, sedersi tra spicchi di verde, prendere un caffè, fermarsi in libreria. Qui si può passare una domenica scovando motivi di interesse disparati e senza pagare un euro.

Si parte dall’inizio di viale Pierre De Courbertin, una rotonda senza nome dove convergono via Argentina e via Giulio Gaudini sotto villa Glori. Il percorso è tutto in pianura, è lungo … e ha una durata prevista di circa 90 minuti, comprese le soste per la lettura delle spiegazioni o l’ascolto della guida. Al termine del percorso, se volete ritornare al punti di partenza potete …

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