La Vigna d’Amanville confinava con villa Alberoni e si trovava lungo la via Nomentana, approssimativamente tra le attuali viale Gorizia e via di Santa Costanza.
- MAPPA della Zona Trieste 2 (tra corso Trieste e via Nomentana)
Il terreno lungo via Nomentana tra Villa Alberoni e il vicolo di Santa Costanza è di proprietà, fin dal Seicento, dei Canonici regolari del Santissimo Salvatore di San Pietro in Vincoli ai quali è tuttora affidata la cura della basilica di Sant’Agnese.
Nella proprietà, nei Mastri di tasse del 1674, è segnalata un’osteria, forse una stazione di cambio per i cavalli (alcuni documenti parlano di stabulum), non ha lasciato tracce. Dall’alta parte della strada, in corrispondenza dell’attuale Villa Mirafiori, c’è un’altra osteria, La Baracca. Entrambi gli esercizi chiudono quando la via Nomentana è allargata e le vigne retrostanti trasformate in grandi ville signorili.
Senza entrare nel dettaglio dei passaggi dei vari concessionari di enfiteusi, tra i quali troviamo tal Ciriaco Buzi (1680), il canonico Maggi Piccini (1810), lo speziale Luigi Chimenti e il negoziante Achille Dies (1860-70), il grande compendio con una “deliziosa villetta” è venduto nel 1870 al parigino conte Armando Malherbe d’Amanville. Dalla descrizione contenuta nell’atto si apprende che il parco è adornato da busti, vasi di marmo, tronchi di colonne e contiene, secondo la moda dell’epoca una “capanna svizzera” con mobili di canna d’india e castagno. Il casino nobile con portico ha al pianterreno una camera da pranzo, anch’essa “alla svizzera” mentre il primo piano è composto da dieci ambienti a destinazione varia.
Il conte D’Amanville resta in possesso dell’intera proprietà per soli tre anni. Ben presto infatti la divide in tre appezzamenti vendendone il primo, quello confinante con l’ex villa Alberoni, e il terzo, quello prospiciente il vicolo di Santa Costanza, alla “Compagnia Fondiaria”. Quest’ultimo dal 1956 è la sede dell’Istituto San Leone Magno, ora in parte ora adibiti alla Link Campus University.
Il secondo lotto, quello centrale, dopo la morte del conte, è venduto nel 1878 dalla vedova Adele Acconci Saladini a Angelina Costanza Middleton, nativa della Carolina del Sud, appartenente ad una nobile famiglia che fu in evidenza nelle cronache mondane della Roma di fine Ottocento. Della Middleton abbiamo una rara immagine in una fotografia, datata 1878 che la ritrae assieme al conte Primoli e al futuro direttore dell’Accademia di Villa Medici. La Middleton mantiene la proprietà della villa per quarant’anni e nel 1921 la vende ad Eulalia Hermoso De Mendoza delle Suore della Compagnia di Maria le quali, restaurato e ampliato nel 1929 il fabbricato principale, ne fanno la sede della Casa generalizia che si trova tuttora in via Nomentana 333.
aotto centraleProprio di fronte all’Osteria della Baracca, nella vigna che apparteneva a tal Giuseppe Buzi e che, attraverso vari passaggi di proprietà, perviene a fine Ottocento ai Conti Malherbe d’Amanville e all’americana Costanza Midleton (Vigna d’Amanville)
Fonte: articolo di Roberto Quintavalle pubblicato sulla Strenna dei Romanisti del 2014
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