Arch. Davide Pacanowski

Davide Pacanowski nasce nel 1904  in Polonia in una famiglia di antiche origini ebraiche.  Il padre era un industriale del settore tessile, la madre scultrice, la prima sorella pittrice e la seconda pianista e concertista, morta in un campo di concentramento in Germania, insieme ai genitori.  Continue reading

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Arnaldo Zocchi

scultore

vecchio studio in via Palestro n. 19

fregi architettonici, tra cui quelli per la tomba Torlonia al Verano

monumento funebre-celebrativo dell’ingegnere Alessandro Brisse (1894, Roma, Verano), secondo la composizione, ricorrente nel suo stile, del monolito circondato da figure.

Fin dai suoi esordi Zocchi riservò grandi speranze nei concorsi del Vittoriano, a cominciare dalla statua equestre di Vittorio Emanuele II (Gazzetta…, 1886). In seguito, Giuseppe Sacconi lo invitò a realizza­re un bozzetto della sottobase della statua, insieme con Eugenio Maccagnani ed Emilio Gallori (Acciaresi, 1911); ottenne anche l’assegnazione di un lato del suo piedistallo (Ars et labor, 1906), poi toltogli per un cambio di programma. Partecipò inoltre al concorso delle quadrighe (1908), ma, infine, riuscì ad aggiudicarsi solo una delle Vittorie alate davanti ai propilei (1911).

monumenti , ai Caduti dei quartieri Nomentano e Salario a Roma (1926) commissione dell’arch. Ettore Bernich (Firenze 1862-

Nel cimitero romano del Verano il maestro lasciò un discreto numero di opere, sempre originali nella concezione (Montenovesi, 1915). Andò perduto nel 1943 il busto del capitano Mario Bassi di Bologna, caduto ad Adua nel 1896 (A. Zocchi, Sulle vie del passato…, cit., p. 81). Nel 1907 eseguì il gruppo di marmo per la tomba di Ginevra Anna Bay, dal carattere simbolista, e il bassorilievo bronzeo per il tenente Carlo Pietranera, dai delicati effetti pittorici (p. 197); nel 1928 il medaglione della nipote Nerina Bartoli (p. 307), e nel 1930 l’allegoria della Scultura per il collega Carlo Bianchi (p. 310).

Il monumento più doloroso fu per la moglie Isolina (p. 300; Solaro, in Per aevum, 1958), alla quale dedicò un’arca marmorea avvolta da una fascia bronzea a bassorilievo, rielaborazione in chiave michelangiolesca della fatica esistenziale dell’umanità.

Morì a Roma il 17 luglio 1940 e fu sepolto nel medesimo sepolcro della moglie.

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Idillio all’Acqua Acetosa

La Fontana dell’Acqua Acetosa era una delle mete preferite dai turisti del “Grand Tour” che venivano a Roma da Mezza Europa.  Per almeno due secoli, tra il 1700 ed il 1900, questo luogo ha attirato artisti in cerca di ispirazione per il panorama mozzafiato che offriva. Goethe, che veniva spesso qui a cercare refrigerio dalla calura estiva scriveva che “all’Acqua Acetosa c’è proprio da impazzire quando fin  da lontano, si vede la nitidezza, la varietà, la profumata trasparenza e la celeste colorazione del paesaggio”.     Continue reading

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Luigi Franzi

Luigi (Gino) Franzi (Pallanza 1898 – Milano 1971) studiò architettura a Milano.

Insieme allo zio, Carlo Broggi, nel 1929 partecipò e vinse il concorso per la realizzazione del Palazzo delle Nazioni di Ginevra. Nel 1932 si aggiudicò il concorso per la Casa del Fascio di Oleggio e, insieme a Giuseppe Vaccaro, quello per il palazzo delle Poste e Telegrafi di Napoli. Ha collaborato anche con Vitellozzi e con Luchino Visconti per scenografie di cinema e teatro.

A Roma ha realizzato la palazzina in via Maria Adelaide e la palazzina di via Archimede 156.

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