“Il Cercis Siliquastrum raccontato dalla Luna curiosa” di Rosa Godano

Albero di Giuda in fiore

RACCONTO DEL FLANEUR ROMA2PASS PUBBLICATO IL 3 APRILE 2023.

Girando durante il periodo marzo/aprile per le strade e i parchi di Roma e in particolare del nostro Municipio, si rimane colpiti da alcuni alberi coperti da una fioritura spettacolare che varia dal rosa tenue, al lilla, al violetto.  In verità, questi alberi mi hanno sempre incuriosito e, dopo non aver saputo rispondere alla domanda di alcuni stranieri su quale fosse il loro nome, ho deciso di svolgere una ricerca in merito e, poiché credo sia interessante condividerne i risultati, ho scritto questo breve racconto in cui chi parla in prima persona è la Luna, flâneur per eccellenza. 

Piazza Verbano

“L’altra mattina osservavo il pianeta Terra dall’alto.  Era bella, grande e tonda e, anche se un po’ pallida, ben visibile a chiunque alzasse lo sguardo al cielo terso.  Che lì giù fosse piuttosto freddo lo intuivo vedendo gli uomini che abitano il pianeta terra: camminavano veloci, intabarrati da sciarpe e cappelli e con le mani in tasca.  Il pianeta terra è il più vario e interessante rispetto a tutti gli altri che mi circondano.  Di andare a dormire non ne avevo voglia e, gira gli occhi di qua e gira lo sguardo di là, mi colpì una nuvola rosa che abbelliva alcuni viali.  Di cosa si trattava?

via Piediluco

Lo seppi alcuni giorni dopo.  Da chi?  Ma dalla mia amica, la stella più colta dell’universo a cui mi rivolgo quando non so dare risposta a una domanda. E’ talmente colta che l’ho soprannominata “Coltina”.  Anche stavolta pregai Coltina, che era anche la stella bibliotecaria, di rimanere ancora sveglia, dopo una lunga notte, e osservare, alla luce del giorno insieme a me, quei viali che rallegravano lo sguardo con il loro colore.  Anche lei rimase meravigliata e si prese del tempo per studiare la scienza che riguarda gli alberi, credo si chiami botanica.

Alcune notti dopo mi disse: “Ho la risposta per te! Nel mondo ma soprattutto là dove hai guardato, cioè nella città di Roma, appena arriva la primavera, in ogni giardino, villa o viale, alcuni cespugli ma soprattutto alcuni alberi si ricoprono completamente di fiori che variano dal rosa intenso al violetto.  Fioriscono all’improvviso, generalmente durante le feste pasquali.  La peculiarità di questa pianta è che i fiori sono a forma di farfalla e nascono direttamente sul tronco e sui rami.  Solo dopo che i fiori iniziano ad appassire ecco spuntare le foglioline verdi che, man mano che crescono, assumono una forma a cuore.  I fiori hanno colori bellissimi che variano dal rosa acceso al lilla e sono commestibili, si possono cioè mangiare.  E’ un albero non molto alto ma abbastanza resistente, soprattutto all’inquinamento atmosferico, è per questo motivo che viene piantato nelle città dove, nonostante il traffico e lo smog, fiorisce e fruttifica, anzi per alcune sue proprietà è benefico anche per il terreno da cui nasce.

I suoi frutti sono baccelli di colore scuro e, prima che tu me lo chieda, ti spiego che baccello si chiama l’involucro che ricopre i semi.  Questo albero si riproduce facilmente per auto-semina, cioè da un seme che cade in terra nasce un’altra pianta. Il suo nome botanico, piuttosto difficile da ricordare, è “Cercis Siliquastrum”, ma molti lo chiamano “albero di Giuda” e sembra che sia originario della Giudea, così come si chiamava, all’epoca di Gesù, quella terra all’estremità orientale del mar Mediterraneo.

Il nome “Albero di Giuda”, non proprio simpatico in verità, anzi, si può dire denigratorio, deriva da un’antica leggenda cristiana.  Secondo questa storia fu proprio sotto questo albero che Giuda, uno dei discepoli più cari a Gesù, lo tradì per trenta denari.  Gesù era un personaggio scomodo e inviso ai sacerdoti del Tempio che da molto tempo avevano deciso di farlo uccidere.  Ma come si era svolto il tradimento?  Il messia (uno dei tanti nomi con cui Gesù era chiamato dai suoi discepoli) era sempre insieme agli apostoli e non era facile distinguerlo, per questo c’era bisogno di qualcuno che lo identificasse.

I nemici di Gesù ricorsero allora a un trabocchetto: chiesero a Giuda di indicare loro chi fosse il messia in cambio di trenta denari (la moneta dell’epoca). Ma indicarlo tra tante persone, senza dare troppo dell’occhio, non era facile!  L’unico modo era quello di avvicinarsi e dargli un bacio sulla guancia. Così fece Giuda, Gesù fu fatto prigioniero, il traditore prese i suoi denari e questo, per i secoli che seguirono, rappresentò il simbolo del tradimento ebraico.  Fu da quel momento che il popolo ebraico venne sottoposto a terribili sofferenze e ingiustizie, infatti qualche secolo dopo e precisamente nel periodo medievale gli ebrei vennero obbligati ad indossare la “rotella”, una ruota di stoffa, simbolo dei famosi trenta denari.

A questo albero si lega un’altra tradizione, riguardante sempre la religione cristiana e si riferisce proprio al colore della sua abbondante fioritura durante il periodo della Pasqua.  Il lilla infatti è il colore dei paramenti, cioè dei vestiti che indossano i sacerdoti durante le cerimonie della Settimana Santa, quella cioè che precede la Pasqua”.

Ringraziai di cuore Coltina per tutte le informazioni che mi aveva dato.  Quante cose avevo appreso!  Stavolta sì, potevo finalmente andare a dormire contenta.”

La luna curiosa (ovvero Rosa Godano)

Pagine al livello inferiore:

Pagina al livello superiore:

1.2. Racconti del Flâneur Roma2pass

Pagine allo stesso livello:

Pagine correlate:

In rete:

  • ...
CONDIVIDI QUESTA PAGINA:

I commenti sono chiusi.