Elena Luzzatto

Elena Luzzatto (Ancona 1900 – Roma 1983) è stata, nel 1925, la prima donna italiana a laurearsi in architettura nella Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma.   Mussolini disse che “la donna è estranea all’architettura” ma lei dimostrò che si sbagliava di grosso.  Già sua madre praticava la professione pur non avendo un titolo ufficiale: diventerà la seconda architetta italiana laureandosi due anni dopo la figlia.   

Elena Luzzatto inizia a lavorare come libera professionista presso l’Ufficio Tecnico del comune di Roma e diventa una pioniera del Razionalismo italiano.

Sono sue opere il mercato coperto Nomentano di piazza Alessandria nel 1935.  Disegna alcuni villini a Ostia, per i quali vinse un concorso di progettazione nel 1932.  Realizza un villino anche per il gerarca fascista Giuseppe Bottai, allora impiegato ministeriale e ammiratore del suo lavoro e collabora col marito, l’ingegnere Felice Romoli, nell’ambito dell’edilizia residenziale.  Altrettanto apprezzati furono i suoi progetti di edilizia funeraria e pubblica, che le valsero il primo premio in numerosi concorsi: a Roma si ricordano alcune steli funerarie al Cimitero del Verano del 1928.

Nel 1937 firmò una palazzina per l’INCIS su viale Romania ai Parioli.

I concorsi pareva vincerli tutti lei, fino a quando le leggi razziali la costringono a cambiare nome per evitare problemi.  Nel 1938 deve lasciare il cognome del padre per prendere quello della madre.  Neanche per chi lavora già per il regime c’era scampo, basta nulla per perdere ogni cosa e mandare in fumo anni di studio e di sforzi.  Il governo fascista è contrario alla progettazione femminile e di rogne Elena deve affrontarne parecchie.  In un discorso del 1927, infatti, Mussolini dichiara che “la donna è estranea all’architettura, che è sintesi di tutte le arti; essa è analitica, non sintetica. Ha forse mai fatto l’architettura in tutti questi secoli?”.

Invece Elena dimostra le sue capacità con coraggio e caparbietà.  Non sfida solo i pregiudizi di un ambiente professionale maschile ma anche la posizione esplicita del dittatore. Collabora con altre professioniste che come lei tracciavano la strada per chi sarebbe venuta dopo: dalla prima ingegnera italiana Maria Casoni-Bortolotti alla prima paesaggista Maria Teresa Parpagliolo.

Terminata la guerra, nel 1945 realizza il Cimitero Flaminio di Prima Porta.  Poi progetta chiese, scuole, sanatori, negozi e piazze e, tra il 1958 e il 1964, Elena Luzzatto è a capo della progettazione delle case popolari dell’INA-CASA nel sud Italia e in Sardegna.  Realizza lil mercato di Primavalle (1950) e la scuola media di via di Villa Chigi nel 1960 (oggi nell’ambito dell’Istituto Comprensivo Statale Sinopoli – Ferrini) e continuerà a lavorare fino all’età di 78 anni ritirandosi solo pochi anni prima di morire, nel 1983.

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