Le catacombe ebraiche di Villa Torlonia sono un piccolo complesso di cunicoli sotterranei usati dagli Ebrei per la sepoltura dei loro morti. E’ sulla via Nomentana nell’angolo occidentale di Villa Torlonia.
La catacomba di Santa Felicita è uno dei tanti complessi cimiteriali sorti lungo la Via Salaria Nova. L’accesso è in via Simeto 2, poco lontano da largo Benedetto Marcello nel quartiere Salario ed è indicato da una scritta sopra di un robusta porta in ferro.
L’accesso alle Catacombe di San Nicomede o Cimitero di Nicomede o Cimitero anonimo si trova in via dei Villini 32 a circa 550 metri in linea d’aria dall’antica porta Nomentana. Sopra di essa incombe la casa generalizia delle “Figlie del Sacro Cuore di Gesù”.
Il Monte delle Gioie è la piccola altura di fronte alle Catacombe di Priscilla, su lato sinistro della via Salaria, dove la strada inizia a scendere ripidamente verso la piana in cui scorre l’Aniene.
Nel parco di Villa Grazioli, sulla via Salaria, nell’area della vecchia Vigna Amici, c’è un ipogeo chiamato il Colombario di Vigna Amici, scoperto intorno al 1905.
Cimitero Ostriano è il nome più antico di un complesso di catacombe, presso le quali – come raccontano gli antichi Martirologi – era un piccolo villaggio agreste. In quel cimitero era la sepoltura di due soldati martiri, Papia e Mauro. Successivamente vi sarebbe stata sepolta Santa Emerenziana, sorella di latte di Sant’Agnese e martire dopo di lei.
In via Asmara, di fronte a villa Anziani a pochi passi da via Nomentana, c’è una piccola costruzione con una porticina in ferro. Di lì si accede al Cimitero Maggiore o Coemeterium Majus, che si estende sotto villa Leopardi. Il cimitero è chiamato Maggiore, secondo Orazio Marucchi, per essere il primo da collegare alle origini del cristianesimo a Roma.
All’angolo di via Salaria con la via Yser, sotto l’antica Villa Massimo, era l’accesso al Cimitero di Trasone, del III secolo, detta anche Coemeterium Thrasonis ad S. Saturninum. Il cimitero, in cui era la venerata tomba di San Saturnino, è ora raggiungibile solo attraverso un tombino, peraltro poco riconoscibile, presso il numero civico 223.
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