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Antemnae


L’antica città di Antemnae sorgeva in cima al colle che oggi chiamiamo Monte Antenne.  Era un villaggio che diventa una fiorente città.  Sconfitta da Roma, Antemnae diventa un’avamposto romano contro Veio. Privata lentamente della propria identità, lascia il posto ad una grande villa nobiliare di una famiglia nobiliare romana, gli Acilii. Per poi scomparire.

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Ritrovamento di Antemnae

La città di Antemnae, la cui esistenza è stata sempre nota grazie alle numerose fonti antiche, è localizzata con certezza solo nel 1819 da Antonio Nibby che individua resti architettonici sulla sommità del poggio di Antenne e nel 1834 Willam Gell (1777-1836), archeologo e topografo inglese che lavora molto a Roma, è il primo a produrre un disegno dettagliato, per quanto schematico, della località. Continue reading

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Storia di Antemnae

Le fonti antiche sono chiare sulla posizione dell’antica città di Antemnae che sarebbe da mettere in relazione al nome stesso ante-amnes (o ante-amnem) cioè davanti ai fiumi; Varrone in particolar modo specifica “dove l’Aniene si riversa nel Tevere“, Dionigi di Alicarnasso ci informa che “Antemnae era sita sulla sponda sinistra dell’Aniene, vicino al punto dove questo fiume che divide il territorio di Roma da quello della Sabina, incontra in Tevere” (lib III). Continue reading

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Passeggiata ad Antemnae

Nel territorio dei Parioli, nel lontano VI secolo a.C. prosperava un’antica città dal nome Antemnae. Il suo nome derivava dalla sua originaria posizione geografica “davanti ai due fiumi” cioè “ante amnes”; infatti questa città era posta alla confluenza del Tevere e del suo affluente Aniene, in posizione sopraelevata, in cima al verde Monte Antenne, dominando l’intera valle.
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Origini della via Salaria

DA ELIMINARE

La Salaria Vetus è l’antico percorso della via Salaria che partendo dalla Porta Collina delle Mura Serviane, attraversava gli attuali  quartieri Pinciano e Parioli, passava per Antemnae, scendeva all’Aniene che superava con un guado dove oggi è Ponte Salario, per dirigersi poi verso la Sabina seguendo la riva sinistra del Tevere.

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