A metà Cinquecento il cardinale Giovanni Poggio (della nobile famiglia Poggi bolognese, vedi Villa Poggi) ha una proprietà sull’antica via Trinitatis, aperta nella prima metà del Cinquecento sotto il pontificato di Paolo III Farnese e proseguita sotto Giulio III, che conduceva da Trinità dei Monti a Ripetta (via dei Condotti – via della Fontanella di Borghese – via del Clementino). Continue reading →
Palazzo Borghese è il palazzo della famiglia Borghese, che si erge su grande isolato tra via di Ripetta, via dell’Arancio, via di Monte d’Oro, via della Fontanella di Borghese, largo della Fontanella di Borghese, piazza Borghese e via Borghese.
La famiglia Borghese viene da Siena e Roma nel 1541 e in sessant’anni conquista i vertici della società romana con l’ascesa al soglio pontificio di Camillo che assume il nome di Papa Paolo V. Paolo V adotta il nipote Scipione Caffarelli e lo nomina “cardinal nepote”, cioè suo plenipotenziario ed è a questi due personaggi che si deve la Villa e il palazzo Borghese nel Rione Campo Marzio.
La Palazzina Filomarino, o villa Filomarino, sorge in via Salaria 360-362 nel quartiere Trieste ed è la più antica abitazione della zona. La costruzione a due piani risale agli anni Settanta del Cinquecento, ed è attribuita al Cardinale Ascanio Filomarino, illuminato mecenate, protagonista della storia politica e culturale a Roma e nel Regno di Napoli ai tempi della rivolta di Masaniello. Continue reading →
Via Nedo Nadi è una strada del Villaggio Olimpico. E’ intitolata a un personaggio dello sport italiano che non può essere dimenticato e questa pagina illustra questo mitico spadaccino attraverso l’articolo di Andrea Cortese “Chi era Nedo Nadi? Una targa ai Parioli lo ricorda” pubblicato su Roma2oggi.it nel 2014. Continue reading →
Roma nasce sui colli da cui si può facilmente controllare le vie che costeggiano il Tevere e l’unico punto in cui, anche nei periodi delle piene ricorrenti, si può passare da una sponda all’altra e che mette quindi in collegamento le due rive del fiume.
Il Museo Archeologico dell’Auditorium illustra i reperti rinvenuti nel corso dello scavo nel vasto dei resti della Villa Romana dell’Auditorium, visibile attraverso un’ampia vetrata, e costituisce un ottimo esempio di musealizzazione in situ,permettendo di apprezzare nella sua interezza un contesto archeologico di notevole interesse.
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